Ferrara, allarme siccità. Il Po è come a luglio

La preoccupazione della gente: "Se va avanti così rischiamo di finire come nel terribile 2003"

Siccità, il Po in secca (foto Businesspress)

Siccità, il Po in secca (foto Businesspress)

Ferrara, 22 giugno 2017 - Mariano Pavanello fissa la riva: "Se va avanti così a luglio sarà un disastro". Pavanello è un pensionato di Stienta (Rovigo) e la riva è quella del Po. La siccità, lungo il Grande Fiume, è il colpo d'occhio sulla ragnatela di terra secca che guadagna giorno dopo giorno spazio (FOTO). Le isole di sabbia spuntano dal corso del Po e dove di solito scorre l'acqua gli appassionati di podismo fanno footing. "Il dramma - ci dice la gente di Pontelagoscuro (Ferrara) - è che se avanti così rischiamo di finire come nel terribile 2003". Quando il letto del fiume più che un corso d'acqua sembrava una autostrada di sabbia e di melma.

I livelli registrati in questi giorni parlano di una magra significativa, tipica dell’estate più avanzata. 

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PARMA E PIACENZA - Intanto il Consiglio dei ministri ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio delle province di Parma e Piacenza, in conseguenza della crisi idrica in atto, dovuta a un lungo periodo di siccità a partire dall'autunno 2016, aggravato dalle elevate temperature estive e dai rilevanti afflussi turistici che hanno determinato un considerevole aumento delle esigenze idropotabili.

La giunta della regione Emilia Romagna ha già approvato una delibera che autorizza la deroga al deflusso minimo vitale, ossia agli attuali limiti di prelievo delle acque. Tali deroghe, concesse esclusivamente per soddisfare le esigenze potabili o di irrigazione, interessano tutti i fiumi del territorio emiliano-romagnolo, per il quale il presidente Stefano Bonaccini ha già decretato lo stato di crisi regionale. 

VENETO - Anche il Veneto continua a soffrire per la siccità, il territorio presenta una condizione di deficit idrico generalizzato rispetto ai valori medi stagionali e così ieri il governatore Luca Zaia ha firmato una nuova ordinanza - dopo quella del 18 aprile e del 16 maggio - che conferma lo stato di crisi idrica, per attuare le misure necessarie a contrastarla. In particolare è la carenza d’acqua nell’Adige a preoccupare, con possibili conseguenze anche per gli acquedotti. La nuova ordinanza sarà valida fino al 15 luglio.

m. s.