Ferrara, 27 marzo 2017 - La città utilizzata come discarica per riempire le tasche dei clan dei camorristi? Le dichiarazioni rilasciate a Raidue dal pentito di camorra Nunzio Perrella dividono la città. Gli amministratori di Ferrara e Vigarano (i due Comuni finiti nell’occhio del ciclone, con Tiziano Tagliani e Barbara Paron) difendono il loro operato e stigmatizzano le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, annunciando esposti. Ma opposizioni e ambientalisti – soprattutto residenti – chiedono chiarezza. Una volte per tutte: su ciò che sarebbe stipato sotto terra e sulla salute di chi abita la ‘terra’ di Ferrara. «Prima di minacciare querele a destra e a manca – così il consigliere comunale di Forza Italia, Matteo Fornasini – il nostro sindaco dovrebbe preoccuparsi di tranquillizzare la città. Una volta per tutte». Visto che non è la prima volta che ‘i miasmi’ della polemica salgono ad altezza naso. «Serve – spiega Forza – una commissione ambiente con i tecnici di Arpae». Perrella, stando alle sue stesse parole, si sarebbe arricchito interrando tra Ferrara e Vigarano – i siti indicati sono la discarica di Ca’ Leona, una zona in via del Lavoro e l’area ex Orbit nel paese dell’Alto Ferrarese – rifiuti di ogni tipo provenienti da altre parti d’Italia.
«La città merita chiarezza e un punto finale su questa vicenda. Come al solito Tagliani reagisce in modo scomposto e nervoso. Segno dell’arroganza propria di chi da tanti, troppi anni governa la città». La commissione parlamentare sui rifiuti, guidata dal deputato ferrarese Alessandro Bratti, si è già messa in moto per svolgere accertamenti sui fatti raccontati dall’ex camorrista e verificare eventuali reati ambientali. «La storia dei pentiti – dice Fornasini – è fatta di luci ma anche di ombre. In questo caso credo che l’amministrazione comunale dovrebbe, invece di invocare esposti come se piovesse, diffondere i dati sulle aree interessate dalle dichiarazioni dello stesso pentito. Liquidare in fretta e furia un tema come quello della salute non aiuta né a fare chiarezza né, soprattutto, a rassicurare la popolazione».