Profughi, Tagliani si schiera col prefetto e attacca la Lega Nord

Il sindaco: "Solo atti eversivi. Basta fare leva sulla paura"

Il sindaco Tiziano Tagliani

Il sindaco Tiziano Tagliani

Ferrara, 20 agosto 2016 - «Solidarietà al prefetto» e biasimo per gli atteggiamenti «ostentatamente eversivi» tenuti dal sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini. Il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani approfitta dell’invito alla manifestazione di lunedì (ovviamente respinto) del leghista Nicola ‘Naomo’ Lodi per entrare nello scontro che da alcuni giorni vede contrapposti prefettura e Carroccio. Il campo di battaglia, è quello dell’accoglienza dei migranti. Le camicie verdi sono insorte contro la richiesta di aiuto che palazzo Giulio d’Este ha rivolto a tutti i cittadini che abbiano degli immobili nei quali alloggiare i richiedenti asilo. Tagliani, pur ribadendo le difficoltà nella gestione della tragedia da parte di realtà come la nostra, prende le distanze da chi cerca di alzare il livello dello scontro.

«Un conto – puntualizza il sindaco – è dire che tutti i Comuni devono farsi carico del problema e che il Comune di Ferrara non può continuare, come ha fatto sino a oggi, a supplire a ciò che gli altri non fanno». Serve dunque un’analisi di un altro tipo. La questione dei profughi, chiosa, «deve essere valutata per quello che è, ossia un problema strutturale, ineludibile e di lungo periodo, e quindi occorre che venga affrontato, in primis a livello nazionale e internazionale, uscendo dalla logica dell’emergenza». Diverso invece, secondo Tagliani, il gioco della Lega.

«Altro discorso, invece, è assumere atteggiamenti ostentatamente eversivi, come come quello del sindaco di Bondeno, che si fa un vanto di togliere dall’albo pretorio l’appello prefettizio e, con atteggiamento che non saprei come definire se non minaccioso, avvisa i suoi concittadini che saranno considerati traditori coloro che ospiteranno profughi». Ce n’è anche per Lodi, che ogni giorno «allieta l’etere e i social con videomessaggi con i quali, dopo aver ovviamente dichiarato di non aver mai avuto atteggiamenti minacciosi, promette calci in culo (sic) a destra e a manca. Vista la scarsa padronanza della lingua italiana, forse è l’unico modo di esprimersi che conosce». Perentoria la presa di posizione sulla protesta organizzata dalla Lega davanti alla prefettura. «Non andrò, naturalmente, alla manifestazione dei leghisti – scandisce Tagliani –, e mi auguro che ci vadano davvero in pochi, e soprattutto nessuno che rivesta una qualsiasi carica istituzionale».

Il sindaco si schiera poi dalla parte del prefetto, senza se e senza ma: «Esprimo al prefetto tutta la solidarietà che può esprimere chi conosce bene i problemi che deve quotidianamente affrontare». Tagliani chiude con una riflessione incentrata sulla tendenza a far leva sugli istinti più bassi dell’opinione pubblica.

«Qual è il leit motiv di questi tempi difficili – si domanda il primo cittadino –? La paura e soprattutto la strumentalizzazione che di questa paura viene fatta, in modo da alimentarla, ingigantirla. Tutto per far sì che i cittadini si mettano sotto le scarpe quei sentimenti che costituiscono, invece, il vero collante di qualunque comunità: la solidarietà e il senso di responsabilità». Tagliani conclude il suo ragionamento con un appello a tutti coloro che «hanno un ruolo più o meno determinante nell’orientare e formare quella che un tempo si chiamava la pubblica opinione: non dimentichiamoci mai – chiude – dell’enorme responsabilità che lo svolgere quel ruolo carica sulle nostre spalle, specialmente in tempi come questi».