Ferrara, raccolta rifiuti. L’appello degli albergatori. "Per noi una Tari più bassa"

Le richieste degli hotel: "Fare la differenziata è costoso e complicato"

Una scena di abbandono del pattume (foto Businesspress)

Una scena di abbandono del pattume (foto Businesspress)

Ferrara, 22 febbraio 2017 - «Le nostre aziende sono pronte a garantire un buon comportamento, ma questo impegno deve essere riconosciuto e trovare riscontro in un’adeguata riduzione della Tari». La Confesercenti, al termine dell’incontro (tecnico) con i rappresentanti di Hera e del Comune, fissa un paletto: «Chiediamo che si applichi alle attività economiche una tassazione inferiore a quella adottata per il residenziale». La richiesta, in questa fase, vale per il settore ricettivo, ma è destinata quasi certamente a estendersi. Per evitare che la rivoluzione della raccolta si traduca in una stangata per le attività economiche. Oggi, infatti, la Tari ‘pesa’ per il 55% sui privati, e per il 45% sulle imprese: il timore è che la revisione delle tariffe possa sovvertire questo rapporto. Già oggi, restando agli alberghi, la bolletta è salata: «A parità di superficie tassata, un hotel senza ristorazione, e quindi con il solo servizio di prima colazione, paga dal doppio al triplo di un’utenza residenziale».

Ma non si è parlato solo di quattrini: nel dossier con cui Nicola Scolamacchia e Michele Rosati (rispettivamente presidente e responsabile comunale di Confesercenti) si sono presentati al summit, non mancano i punti critici. Tra le richieste, «il posizionamento, il più vicino possibile alle strutture ricettive, di cassonetti per la carta o cartone e la plastica con apertura a pedale, già presenti in città, in modo da poter conferire sacchi grandi, invece che dover far passare il rifiuto attraverso le piccole bocche. Per l’indifferenziato, la possibilità di richiedere cassonetti dedicati e accessibili solo ai titolari delle attività, in modo da non conferire attraverso la botola, ma riempiendo un contenitore con bocca di carico più grande. Ma vorremmo conoscere costi e tempistica di ritiri del rifiuto – proseguono Scolamacchia e Rosati –. Se anche nel caso di contenitori dedicati venisse applicata la tariffa vuoto per pieno le attività avrebbero bisogno di flessibilità nel ritiro».

Per gli alberghi, molti fra i partecipanti hanno ricordato come sia «difficile e oneroso effettuare una differenziata corretta, in quanto una parte dei rifiuti che ci troviamo a conferire non viene prodotta e gestita da nostro personale, bensì dagli ospiti. È impossibe posizionare più contenitori o cestini in camera, e sarebbe fra l’altro necessario spiegare ad ogni ospite come la raccolta differenziata viene fatta nel nostro Comune». Al proposito, Confesercenti ha evidenziato come «a Roma il verde è sinonimo di indifferenziato, mentre a Milano e Napoli accoglie solo il vetro. I romani gettano vetro plastica e metallo nel cassonetto blu che a Milano non esiste, mentre a Napoli accoglie l’indifferenziato. Si pensi poi che molti turisti stranieri provengono da Paesi nel quale il concetto di raccolta differenziata neppure esiste».