Terremoto, nel ferrarese truffe per 10 milioni di euro sui contributi per la ricostruzione

Il bilancio delle indagini della Guardia di finanza sui fondi regionali per il terremoto 2012

Le operazioni sono state portate avanti dalla Guardia di Finanza

Le operazioni sono state portate avanti dalla Guardia di Finanza

Ferrara, 23 dicembre 2017 - L’ultimo caso è quello di una società immobiliare, che aveva chiesto un contributo indebito di circa 2 milioni di euro per un edificio. Ma sono tante le truffe accertate negli ultimi tempi dalla Guardia di Finanza: una sistematica azione di controllo che ha visto, sulla base dell’autonoma azione investigativa delle Fiamme Gialle, l’esecuzione di oltre 100 ispezioni nei confronti sia di imprese che di persone fisiche della provincia di Ferrara, che avevano inoltrato domande al fine di ottenere dalla Regione contributi per la ricostruzione o la riqualificazione degli immobili danneggiati dal terremoto del 2012.

Oltre il 30% delle istanze controllate – fanno sapere dalla Guardia di Finanza – sono risultate irregolari. I contributi illecitamente richiesti ammontano complessivamente a circa 10 milioni di euro, dei quali 3 milioni risultano essere già stati erogati, mentre altri 7 milioni sono stati oggetto di revoca. Le persone indagate a vario titolo per truffa ai danni dello Stato e falsità ideologica sono state 50. Le verifiche effettuate rientrano fra le attività delle Fiamme Gialle in materia di spesa pubblica, finalizzate a contrastare fenomeni di malversazione, indebita richiesta e percezione, truffa e truffa aggravata in danno dei bilanci pubblici. In particolare, i casi indagati, hanno permesso di accertare che gli immobili di proprietà sia delle imprese sia delle persone fisiche controllate erano già inagibili in epoca antecedente agli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012. Dall’esame della documentazione istruttoria acquisita presso la Regione Emilia-Romagna e gli altri uffici pubblici e gli enti preposti all’attività di controllo e al rilascio di autorizzazioni e di pareri, “è stato rilevato che i soggetti beneficiari avevano falsamente attestato i requisiti richiesti per poter usufruire del finanziamento”, spiegano dalla Guardia di Finanza. In particolare, gli immobili risultavano già in precarie condizioni strutturali antecedentemente all’evento sismico. Oppure non erano idonei a ospitare attività produttive già prima degli eventi sismici. A seguito delle comunicazioni inviate dai reparti del corpo delle Fiamme Gialle alle competenti autorità giudiziarie, i contributi già elargiti sono stati proposti per il sequestro anche nella misura ‘per equivalente’ e in parte già eseguiti su beni immobili, autovetture e conti correnti nella disponibilità delle persone indagate, mentre i fondi illecitamente richiesti ma non ancora erogati sono stati bloccati. La Corte dei Conti è stata attivata per la contestazione e il recupero dei danni erariali conseguiti dai beneficiari indagati. L’attività di controllo è stata effettuata in collaborazione e con il supporto della Regione Emilia-Romagna e dei Comuni interessati.