Omicidio di Portomaggiore, un testimone: "Ho sentito cinque colpi"

Il proprietario del garage dove si era rifugiato Igor il russo, è sconvolto: "Pazzesco"

Andrea Rizzo, proprietario del garage dove si era rifugiato Igor il russo (Foto Vanini)

Andrea Rizzo, proprietario del garage dove si era rifugiato Igor il russo (Foto Vanini)

Ferrara, 9 aprile 2017 - Cinque colpi, uno dopo l’altro. Andrea Rizzo, proprietario del magazzino dove è avvenuto l’omicidio, ha ancora il tuono della morte che rimbomba nelle orecchie.

«Stavo lavorando a circa 400 metri di distanza – racconta Rizzo – ho sentito cinque colpi in rapida successione. Sono andato a vedere cos’era successo. Il mio terreno è dalla parte opposta della strada, la visuale è coperta, perché il terreno è molto più in basso della strada. Quando sono arrivato ho visto due o tre macchine ferme. In un primo momento ho pensato a un incidente stradale, poi ho visto a terra un uomo, che perdeva sangue, che poi ho saputo essere Marco Ravaglia. Era cosciente, agli automobilisti ha detto di aver riconosciuto il russo, che gli ha sparato con la pistola che aveva rubato al metronotte della Securopol a Consandolo».

IL RITRATTO Igor il russo, una belva addestrata ad ammazzare

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La fuga di ‘Igor il russo’ ha lasciato una scia di sangue anche nel Portuense. Sulla sua strada si sono trovati due guardie forestali, il capopattuglia Marco Ravaglia, 54 anni, esperto e con decine di missioni brillanti in carriera, e una guardia forestale volontaria, Valerio Verri, 63 anni. In auto avevano una foto del criminale russo in fuga, come del resto tutte le pattuglie delle forze dell’ordine, ma non avrebbero immaginato di trovarsi alle prese con l’uomo più ricercato della provincia di Ferrara e di Bologna.

Tutto è successo verso le 18.30 a ridosso di uno dei tanti magazzini di lamiera e tetto in eternit che punteggiano le valli del Mezzano. E’ nel territorio del comune di Portomaggiore, pochi chilometri oltre ponte Trava. Le valli bonificate del Mezzano sono disabitate, sono popolate dagli agricoltori e dai braccianti soltanto negli orari di lavoro. Igor – da ciò che trapela – non avrebbe passato la notte nel magazzino. Si spostava in un terreno che conosceva alla perfezione in questi anni di vita randagia e fatta di piccoli reati, fino all’escalation criminale di queste settimane.

«È una rimessa per attrezzi agricoli – continua tra le lacrime Rizzo –. Ieri non c’era nessuno, né ho visto niente di strano oppure segni lasciati dalle ruote di un automezzo. Sicuramente il russo era nascosto nel magazzino da poche ore. A quanto ho saputo era arrivato con un Fiorino bianco vecchio tipo, che aveva nascosto dietro la rimessa e gli alberi». Quando Andrea Rizzo è arrivato sul posto si è trovato di fronte uno spettacolo agghiacciante: «Ho visto la guardia forestale più anziana morta di fianco all’auto in dotazione alla Forestale e i segni lasciati dalle ruote del Fiorino, che poi si è diretto verso Ostellato e Comacchio».

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