Calci, sputi e offese tutti i giorni. Escalation di violenza sugli agenti

Resistenza a pubblico ufficiale, in dieci mesi numeri da record

Una pattuglia della polizia in centro (foto archivio Bp)12

Una pattuglia della polizia in centro (foto archivio Bp)12

Ferrara, 1 dicembre 2016 - Fughe rocambolesche con relativo inseguimento, documenti e generalità negati con arroganza, insulti a ruota libera e, in molti casi, anche le botte. Calci, pugni, spintoni e addirittura morsi. Il tutto per sfuggire a un normale controllo, per scansare una denuncia o, peggio, un arresto. Gli episodi di resistenza, oltraggio e violenza a pubblico ufficiale ormai sono all’ordine del giorno nei mattinali di questura e carabinieri. Una tipologia di reati che se da un lato rappresenta una routine per chi, notte e giorno, lavora per strada indossando una divisa, dall’altro sta registrando un inquietante incremento sul lungo periodo. E non solo nelle zone a maggior tasso delinquenziale della città.

Segno, verosimilmente, di una maggiore consapevolezza di impunità da parte di chi viene pizzicato in atteggiamenti sospetti da poliziotti e militari. Ma partiamo dai dati. Dall’inizio dell’anno ad oggi, sono stati circa 120 gli arresti o le denunce a piede libero per resistenza, violenza o oltraggio a pubblico ufficiale. Una cifra che unisce l’attività di polizia di Stato e carabinieri su tutto il territorio, dall’Alto Ferrarese al mare. Spalmando il dato sugli undici mesi, troviamo un caso di resistenza ogni tre giorni circa (una statistica passibile di un minimo di errore, dal momento che a una stessa persona possono essere contestati più di uno dei reati in questione). In più della metà dei casi (il 70% secondo fonti investigative) la contestazione di resistenza a pubblico ufficiale si conclude con un arresto.

Che però non sempre, come testimoniano le cronache giudiziarie, si traduce in una qualche misura cautelare. In molti casi (forse troppi), i fermati ritornano in libertà nel giro di una manciata di ore. Un ulteriore elemento che alimenta la facilità con cui si verificano episodi di resistenza. Le conseguenze spesso molto limitate a cui vanno incontro i malviventi, in molti casi rendono ‘conveniente’ il tentativo di sfuggire all’arresto con la forza. Perciò, soprattutto le nuove leve della delinquenza (quartiere Giardino docet) sembrano avere sempre meno timore della divisa, arrivando ad affronti aperti e violenti, che in casi estremi hanno costretto agenti o carabinieri a un passaggio al pronto soccorso.

La curva in crescita di questa tipologia dei reati ha rinfocolato in più occasioni le preoccupazioni dei sindacati di polizia. La richiesta di maggiore sicurezza per gli uomini e le donne che lavorano in strada e la certezza della pena sono da sempre in cima alla lista delle istanze avanzate dai rappresentanti degli agenti. E questi numeri, in una provincia relativamente tranquilla come la nostra, testimoniano come i loro timori siano più che mai fondati.