Ferrara, assalto con flessibile e martelli. Alla Vitagel due colpi in due notti

La rabbia dei titolari: "Uno scempio. Danni pesantissimi"

Il titolare, Lorenzo Fantin

Il titolare, Lorenzo Fantin

Ferrara, 13 ottobre 2017 - Lorenzo Fantin allarga le braccia: «Guardate voi». Lorenzo ci guarda dal buco nel muro scavato dai ladri, l’altra sera, alla ‘Vitagel’ in via Veneziani. Ci guarda dall’altra parte della frustrazione presa a picconate dai ladri. «Quasi quasi lascio la porta aperta, almeno non spaccano tutto». Nella notte tra mercoledì e giovedì la banda è arrivata con martello, flessibile e arnesi da scasso per tentare il colpaccio. Prima hanno aperto la porta, poi hanno disegnato la sagoma del buco e infine, tra martello e flessibile, hanno sfondato il muro che porta negli uffici dell’attività specializzata in vendita all’ingrosso di generi alimentari. Non hanno trovato niente, ma hanno spaccato tutto. Compresa la centralina del sistema di allarme che la sera prima li aveva messi in fuga. Non hanno desistito e una volta dentro, 24 ore dopo, hanno messo a tacere gli ululati dell’allarme con un paio di martellate ben assestate e dopo avere tagliato i fili della corrente.

«Due colpi in due sere – dice Fantin –, e tre dal 22 settembre scorso». Sconsolato, indifeso, il rappresentante legale della ‘Vitagel’, in una mano tiene il cadavere in plastica dell’allarme e nell’altra un pezzo di truciolato di una porta sfondata. «Visto che non ne possiamo più – spiega – in azienda non teniamo nemmeno un centesimo. Non hanno portato via niente ma i danni, come potete vedere, fanno paura». I passi di Fantin lasciano tracce sul tappeto di polvere del muro spaccato. Le sue tracce, una dopo l’altra, portano verso la voragine scavata nel sottoscala. L’impressione, dopo avere neutralizzato l’impianto di allarme, è che abbiano lavorato con tutta cala. E se non fosse un dramma lascerebbe sul volto un taglio di sorriso: una scena simile appare nel film ‘I soliti ignoti’ di Mario Monicelli.

Un sorriso, amaro, spunta anche dal volto di Fantin. «Una ditta che viene visitata tre volte in pochi giorni – si sfoga – non può che lasciare così. Si tratta di una banda. Cioè di un gruppo così determinato da presentarsi una sera per fare sopralluogo e tentativo e di ripresentarsi la sera dopo». Per fare il botto, con il bagagliaio dell’auto zeppo di attrezzature da cantiere. «Ci si sente insicuri? Un po’. Anche perché ci metterei la mano sul fuoco: questa è gente pregiudicata, abituata a fare colpi in azienda. Dovrebbero buttare via la chiave, quando li prendono». Via Veneziani è una strada che collega parte del tessuto economico della città. Una cittadella di imprese assediate dai furti. «Erano così convinti – dice Fantin – che hanno pure sfondato la porta dei bagni convinti che dentro ci fosse la cassaforte». Invece nulla, solo danni. Danni ammucchiati come i blocchi di muro sfondato nella notte tra mercoledì e giovedì.