La Pinacoteca dialoga con la mostra su Carlo Bononi

La direttrice Martina Bagnoli, ancora in attesa del verdetto del Consiglio di Stato: «Su Ferrara stiamo investendo molto. Per noi parlano numeri e attività»

Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi  e della Pinacoteca di Ferrara (foto di Andrea Samaritani)

Martina Bagnoli, direttrice delle Gallerie Estensi e della Pinacoteca di Ferrara (foto di Andrea Samaritani)

Ferrara, 17 ottobre 2017 - Sarà un ricco ventaglio, quello proposto per l’autunno dalla Pinacoteca, nel segno di Carlo Bononi e del Seicento ferrarese. Già sabato 28 ottobre alle 16, con la conferenza ‘Il cibo sulla tavola degli Este’ e venerdì 17 novembre, alle 17 con una visita guidata e ‘Il cibo nei dipinti della Pinacoteca’ con la classe di Musica e Spettacolo del liceo Carducci e la sonorizzazione originale creata per l’evento dalla Scuola di musica elettronica del conservatorio Duni di Matera, solo tra i primi appuntamenti in programma (consultabili sul sito della Pinacoteca).

Un anno intenso anche per la direttrice delle Gallerie Estensi, Martina Bagnoli, tra dispute sulla mancanza di personale che han smosso perfino il ministro Franceschini, una nomina ‘congelata’ e ora l’attesa di verdetto da parte del Consiglio di Stato, nuove e vecchie sfide per rendere sempre più appetibile il museo di corso Ercole I d’Este.

Direttrice, non c’era all’inaugurazione della mostra su Carlo Bononi. Eppure è un autore strettamente legato anche alla sua Pinacoteca...

«La data è stata scelta troppo tardi, avevo già un altro impegno a Lucca, deciso più di un anno fa. La verrò a vedere presto, anche più di una volta».

In Pinacoteca ci sarà un ricco calendario autunnale, dedicato proprio a Bononi...

«E in esposizione temporanea avremo anche un imperdibile Goretto Goretti in veste di Orfeo di Carlo Bononi, di collezione privata, da far scoprire a chi dall’esposizione a Palazzo dei Diamanti vorrà salire le scale e giungere al primo piano. Molte sue opere sono qui, oltre che a Modena. Ci sentiamo molto legati a questa mostra».

Un’occasione unica, che capita in un anno che l’ha vista spesso coinvolta...

«Un anno che non è ancora finito! La sua intensità non cessa di diminuire, ora per fortuna in meglio, grazie a un calendario di eventi che coinvolge tutti i siti delle Gallerie Estensi, anche la Pinacoteca. Incidenti di percorso ce ne sono stati, ma d’altronde quando si fanno tante cose non è forse inevitabile?».

E sul verdetto del Consiglio di Stato, cosa pensa?

«Il 26 ottobre si riunisce, ma sono molto ottimista. Credo siano i risultati che contano. E questi ci sono: c’è una maggiore consapevolezza dei cittadini rispetto al museo e di ciò che offre alla città, un incremento notevole di scuole e bambini che vengono in visita, attività per le famiglie. A marzo faremo un focus su Mentessi, che si legherà con la mostra sugli stati d’animo a Palazzo Diamanti. Dopo due anni di avviamento, stiamo viaggiando in modo spedito».

Eppure viene percepita spesso come poco presente. Come l’ultima ruota del carro.

«Proprio non capisco perché, è una visione che mi sorprende sempre. Su Ferrara stiamo investendo molto».

Forse perché, fisicamente, è poco in città...

«Non che chi fosse presente fisicamente, prima di me, abbia migliorato le cose. E poi io in città vengo spesso».

Per la questione dello spostamento del museo in Castello?

«Questa domanda è da porre ad altri, che han voci più grosse della mia in merito. Spostare un museo è complicato ed è un discorso che va avanti da anni, molto prima che io entrassi in scena. Direi che siamo ancora nella fase delle riflessioni».

Quanto ai lavori in Pinacoteca?

«Siamo in fase di gara per i lavori di climatizzazione, già in appalto quelli per la sicurezza e la sorveglianza. C’è poi da concludere il nuovo allestimento, con riapertura per giugno-luglio del 2018. La Pinacoteca non sarà mai chiusa del tutto, ma solo al massimo due stanze per volta».

Anja Rossi