Mostra sul Furioso, ecco la Venere di Sabbagh

Esposta a Palazzo dei Diamanti al posto della Venere pudica di Botticelli, che a breve andrà in America per un’altra mostra

‘Venus in frame’ di Mustafa Sabbagh in mostra al Palazzo dei Diamanti

‘Venus in frame’ di Mustafa Sabbagh in mostra al Palazzo dei Diamanti

Ferrara 24 gennaio 2017 - Da oggi la Venere cambia autore. ‘Venus in frame’ del fotografo italo-giordano Mustafa Sabbagh ha infatti sostituito la Venere pudica di Sandro Botticelli. Un nuovo contributo alla contemporaneità dell’Ariosto, quella dell’opera di Sabbagh, realizzata per la Fondazione Ferrara Arte e in mostra da stamattina a Palazzo dei Diamanti, per la mostra ‘Orlando furioso 500 anni’.

Fino al 29 gennaio, giorno di chiusura della mostra, ai Diamanti l’installazione video Venus in frame prende il posto della tela proveniente dalla Galleria Sabauda di Torino, che a breve volerà negli Stati Uniti per partecipare alla mostra americana Botticelli and the Search for the Divine: Florentine Painting Between the Medici and the Bonfires of the Vanities (Muscarelle Museum of Art, 11 febbraio – 6 aprile 2017).

Pensata appositamente per la mostra sul Furioso e dedicata al capolavoro botticelliano, Venus in frame è una video-installazione ispirata alla Venere pudica di Botticelli, che è stata esposta fino al 23 gennaio. Il lavoro di Mustafa Sabbagh “nasce da una riflessione condotta sull’immagine femminile che ha incarnato il concetto di bellezza ideale tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo, prossima a quella di Angelica nel primo Furioso - spiega Maria Luisa Pacelli di Ferrara Arte -. Il corpo della dea è irregolarmente ricomposto in quattro sequenze che ci inducono a considerare i concetti di proporzione e armonia utilizzati da Botticelli, mentre un gioco di luci ed ombre irrompe nello spazio intangibile dell’opera d’arte velando di pathos l’espressione serena della donna”.

Per gli ultimi due giorni di mostra, inoltre, sabato 28 e domenica 29 gennaio l’esposizione Orlando furioso 500 anni rimarrà aperta anche in orario serale, fino alle 22 (con chiusura della biglietteria alle 21.30) per far scoprire ancora un altro po’ cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi.

Anja Rossi