Flavia Franceschini con le sue sculture conquista la Camera

L’artista ferrarese scelta per una mostra romana tutta al femminile. L’opera ‘Maternità’ è in legno di cirmolo ed è stata creata nel 1985

La scultura ‘Maternità’ di Flavia Franceschini

La scultura ‘Maternità’ di Flavia Franceschini

Ferrara, 27 gennaio 2017 - Ogni cittadina, un voto. Ogni donna, un volto. Lo sa bene Flavia Franceschini, che di figure femminili ha pieno il suo laboratorio in via Carmelino. La scultrice ferrarese è infatti tra gli artisti scelti per una mostra romana tutta al femminile e in luogo assai prestigioso: la sala della Regina della Camera dei Deputati.

Si tratta di Vo(l)to di donna, in esposizione dall’1 dicembre scorso e fino al 16 febbraio. La mostra, nata da un’idea di Graziella Falconi e curata da Silvia Pegoraro, intende celebrare la conquista del voto alle donne nel 1946 e tutti i grandi progressi politici, sociali, civili e di costume conseguiti grazie alla presenza delle donne nelle istituzioni, nella politica e nella società italiane, attraverso l’esposizione circa ottanta opere di artisti e artiste del Novecento.

‘Maternità’, l’opera di Flavia Franceschini, in legno di cirmolo e risalente al 1985, è stata scelta per Vo(l)to di donna. «Si tratta della prima volta come scultrice alla Camera – spiega l’artista –, c’ero già stata in altre occasioni prima come figlia e poi come sorella maggiore, riferendosi alla parentela con il fratello e ministro Dario Franceschini. Lei è l’unica ferrarese, e tra le diverse opere presenti in mostra solo cinque sono sculture. Maternità è posizionata vicino all’opera della pittrice Giosetta Fioroni e compete con il lavoro che fu di Giacomo Manzù, nome d’arte dello scultore Giacomo Manzoni, e Marino Marini, assai famoso per la sua opera al Guggenheim di Venezia. E poi Boldini, Guttuso, nomi illustri che hanno preferito la figura femminile nelle loro opere e che dialogano ora con donne che lavorano nel mondo dell’arte. C’è poi una sezione interamente dedicata cui ai lavori di alcune artiste extracomunitarie che vivono in Italia.

«La curatrice Silvia Pegoraro aveva già coinvolto sia me che Gianfranco Goberti per una mostra dedicata a Berlinguer nel complesso di vicolo Valdina della Camera, poi per una nostra doppia personale sempre a Roma alla Ulisse Gallery e l’estate scorsa a Vasto – commenta Flavia Franceschini –. Stavolta, però, Franco non c’è, essendo tutta al femminile». A promuovere la mostra, l’associazione MetaMorfosi, la fondazione Nilde Jotti, la fondazione Marisa Bellisario e l’associazione ArtisticaMente, insieme alla Camera dei Deputati.

A colpire la curatrice Silvia Pegoraro tanto da scegliere l’opera di Flavia Franceschini è stato il mestiere stesso dell’artigiano che lavora il legno. «Già sono ormai pochi gli scultori di legno – sottolinea la ferrarese –, ancora meno le scultrici. Io rappresento per loro un esempio particolare, un’eccezione curiosa che ben omaggiava il settantesimo anniversario del voto alle donne». Maternità è una delle prime sculture di Flavia Franceschini. «Iniziai nel 1984 e quest’opera per molto tempo è stata ignorata. Al tempo non ero ancora mamma – racconta la scultrice – e per rappresentare la maternità osservai a lungo quella dei gatti che avevo in casa. La nota curiosa è che in quel bimbo che avevo scolpito vicino al grembo della mamma di legno, diventò assai simile alla mia prima figlia, Angelica».

Anja Rossi