L’inadeguatezza del giornalismo secondo Luca Sofri

Il direttore de Il Post a Internazionale

Luca Sofri

Luca Sofri

Ferrara, 2 ottobre 2016 - «I GIORNALI sono un bene, e devono essere tutelati, per garantire ai cittadini un’ informazione puntuale, come strumento democratico». Queste sono state le parole di esordio dell’economista francese, docente universitaria Julia Cagè che assieme al direttore della testata online Il Post, Luca Sofri ha tenuto una conferenza alla Sala estense, compresa nella rassegna di eventi del festival Internazionale 2016. Julia Cagè è docente universitaria e saggista, ha pubblicato un volume tradotto recentemente e pubblicato da Rizzoli dal titolo ‘Come Salvare i media. Capitalismo, crowdfunding e democrazia’.

«PURTROPPO stiamo assistendo ad una rapida degenerazione dell’informazione, e purtroppo la stragrande maggioranza degli utenti non è alla ricerca della qualità ma della frivolezza», «inoltre – prosegue la giornalista – i giornali sono sempre più asserviti al potere e a chi dei giornali ne è il proprietario». Luca Sofri aggiunge che «imbattersi in un progetto che si distacchi dalla media delle testate non è facile, ed è stato molto faticoso – spiega – intraprendere un progetto come Il Post quasi sette anni fa, quando il mondo delle testate online era ancora poco diffuso».

«L’INADEGUATEZZA DEI GIORNALI è dovuta al fatto che molti non sono stati in grado di avere un progetto economico solido e al passo coi tempi – spiega la docente – e ancora molti non hanno elaborato nulla di nuovo se non affidarsi e farsi acquistare da miliardari». Nel libro, la saggista delinea un modello economico che secondo lei sarebbe vincente e garantirebbe ai giornali la giusta stabilità senza dover essere asserviti a nessuno, che in parte si ispira al quotidiano britannico The Guardian. «Una possibile strada da seguire è l’istituzione di fondazioni sostenute dagli utenti – prosegue la Cagè – che abbiano lo scopo di garantire loro un’informazione davvero al loro servizio, e che possano garantire il massimo della trasparenza, in quanto anche la pubblicità come mezzo di sostentamento non è più sufficiente». Non è dello stesso avviso Luca Sofri, che si dichiara pessimista nei confronti dell’utenza, che defenisce «sempre più propensa alla scoop e al gossip che alla notizia di qualità».

Federico Di Bisceglie