Alla ricerca della Leda perduta

Ben 25 pittori in mostra in sala Mediolanum. Al centro il capolavoro Michelangiolesco

Marta Marzotto e Renato Guttuso (archivio olycom)

Marta Marzotto e Renato Guttuso (archivio olycom)

Ferrara, 17 dicembre 2016 - PRENDERE SPUNTO dalla tradizione estense, contaminare il contemporaneo e citare al contempo le antiche opere che resero grande Ferrara. Una vera ossessione per Lucio Scardino, che questa volta diventa il direttore d’orchestra di ben 25 artisti per ‘Leda perduta’, la mostra in sala Mediolanum di via Saraceno 24.

IL DIPINTO MICHELANGIOLESCO, la copia è presente ora in mostra a Palazzo dei Diamanti, è infatti fortemente legato alla città estense. A commissionare l’opera fu infatti Alfonso I d’Este, ma un’indelicatezza dell’inviato mandato dal duca indispettì a tal punto Michelangelo da rifiutarsi a consegnare il suo capolavoro. Da allora, però, molte Lede e molti cigni passarono sotto i ponti... Molti artisti, infatti, ne ripresero la storia, creando a loro volta delle opere collegate a quella di Michelangelo. «Alcune appartengono alla mia collezione – spiega lo storico dell’arte Lucio Scardino – come quelle di Renato Guttuso (assai erotica e raffigurante la compagna, Marta Marzotto) e Benito Jacovitti. Altre sono state realizzate per l’occasione dai migliori artisti ferraresi». Leda con o senza cigno alla D’Annunzio, o ironiche, come quella di Claudio Gualandi, che ricrea con una opera miniaturistica delle sue la Leda giunta al Castello Estense, dove era destinata. Molti i ferraresi scelti da Scardino, tra cui Flavia Franceschini, Paola Bonora, Terry May, Lorenzo Montanari, Gilberto Palestrina, Gianni Guidi, Sergio Zanni, Gianfranco Goberti, Alfredo Filippini, Massimo Rubbi, Gianni Cestari, ma anche alcuni non ferraresi, per ritrovare quella Leda per tanto tempo perduta, ora non solo ritrovata, ma... moltiplicata.

Anja Rossi