E' giunta l'ora della verità

Cristiano Bendin

Cristiano Bendin

Ferrara, 26 ottobre 2014 - MANO A MANO che i giorni passano, si aggiungono nuovi tasselli all’inquietante puzzle che va componendosi - tessera dopo tessera - intorno alla morte del 18enne Wilfrido ‘Willy’ Branchi, avvenuta nel lontano settembre del 1988. Un ragazzo ben voluto da tutti, nella piccola Goro, il cui assassino - nonostante siano passati 26 anni - non ha ancora nè un nome nè un volto. Una vicenda che, ora dopo ora, sta delineando i contorni di una torbida storiaccia di provincia, dove omertà, colpevoli silenzi e pregiudizi la fanno da padrone.

Un caso irrisolto (cold case li chiamano negli Stati Uniti), dove a rimetterci è il più debole. Senza gettare la croce addosso a un’intera comunità, fatta di gente onesta e che si guadagna il pane col lavoro e la pesca, è chiaro che qualcosa non torna a Goro e nei suoi dintorni. Ed è proprio per questo che il nostro giornale, appoggiandosi a indagini e approfondimenti effettuati da professionisti, ha raccolto l’appello del fratello di Willy, Luca, che da troppi anni, assieme ai genitori (il padre nel frattempo è morto), attende verità e giustizia. Gli elementi che emergono - rafforzati da voci, telefonate anonime e tracce - sembrano suggerire la pista dell’omicidio consumato nell’ambito di un giro di sfruttamento sessuale. Ma solo un magistrato può decidere di riaprire il caso per ristabilire una verità, almeno giuridica, sulla morte di questo 18enne.