Copparo, Berco sospende la mobilità: boccata d’ossigeno per i lavoratori

Si torna in fabbrica dopo due giorni di sciopero. La trattativa riparte

Copparo Il presidio di ieri alla Berco

Copparo Il presidio di ieri alla Berco

Copparo (Ferrara), 21 ottobre 2016 - La procedura di mobilità è stata sospesa a tempo indeterminato. È stata salutata con un timido applauso dai lavoratori Berco, che hanno sfidato le intemperie per presidiare l’azienda di via I Maggio, la notizia arrivata attorno alle 12 di ieri dal tavolo di confronto tra le organizzazioni sindacali e i dirigenti del gruppo. Si tratta di una piccola boccata d’ossigeno che rappresenta solo il punto di partenza della trattativa per scongiurare i 365 licenziamenti previsti e, successivamente, la cancellazione della contrattazione aziendale che andrebbe ad incidere pesantemente sulle buste paga dei dipendenti.

«La discussione – hanno affermato i segretari provinciali dei sindacati Samuele Lodi (Fiom Cgil), Sandra Rizzo (Fim Cisl) e Paolo Da Lan (Uilm) che, dopo la formalizzazione del verbale, hanno tenuto una breve assemblea con i lavoratori nel pomeriggio – non era partita con i migliori presupposti. L’azienda ci ha incolpato di averla danneggiata, proclamando lo stato di agitazione, che ha comportato un arresto della produzione e un ritardo nella consegna ai clienti. Ovviamente, abbiamo spiegato ai dirigenti che il tutto era dettato dalla dichiarazione degli esuberi, che non era accettabile». E, dopo queste schermaglie, è partita la trattativa che ha risposto, parzialmente, alle richieste dei sindacati: «Noi avevamo chiesto il ritiro della procedura – spiega Lodi –. L’azienda ci ha dapprima concesso una sospensione di 30 giorni della fase sindacale. Poi, abbiamo ottenuto uno stop a tempo indeterminato». «Da lunedì partirà la trattativa nella sede di Unindustria a Ferrara – prosegue Rizzo –, che condurremo senza la spada di Damocle rappresentata dal tempo che sarebbe scaduto il 20 dicembre».

L’accordo prevede anche che non vi saranno azioni unilaterali, né da parte dell’azienda, né da parte del sindacato. Ciò significa che da oggi riprenderà la produzione dopo le due giornate di sciopero totale. I vertici di Berco, in un comunicato, auspicano che la decisione maturata durante l’incontro «sia di sostegno per un confronto costruttivo» e svelano i motivi che hanno portato alla presentazione di un piano industriale così pesante: «Negli ultimi anni, Berco ha operato in un contesto globale caratterizzato da un andamento molto negativo che non accenna a migliorare. I settori chiave per il business della società (costruzioni ed estrazione mineraria) sono stati particolarmente colpiti e hanno registrato una continua e sostanziale diminuzione della domanda di macchine movimento terra. A livello mondiale, se nel 2013 le unità vendute ammontavano a circa 490 mila, nel 2015 questo dato è calato a circa 420 mila, con una previsione per l’anno corrente di -16 % rispetto al 2013». E, per questo, il management punta ad una riorganizzazione e razionalizzazione che i lavoratori sperano possa essere il meno pesante possibile.