Ferrara, Carife, la storia di Luisa: "Per banca e governo ero speculatrice seriale"

In commissione il caso esemplare dell’86enne

Gli azzerati in commissione con Casini

Gli azzerati in commissione con Casini

Ferrara, 11 dicembre 2017 - «Mia suocera, una... speculatrice seriale». Nel cumulo di documenti, verbali di audizioni, esposti legali sul caso di Carife e delle altre tre banche dissolte, c’è spazio per una storia minuta. Quella di Lucia, una pensionata di 86 anni (scomparsa nel luglio scorso), «derubata di 14mila euro», scrive il genero, in un testo consegnato dai Risparmiatori Azzerati alla Commissione d’inchiesta sulle banche. Un racconto come i tanti di questi anni, eppure esemplare: nel 1974, rimasta vedova, «Lucia non aveva neppure i soldi per pagare il funerale del marito. Dopo vari lavori saltuari, ha ottenuto un impiego stabile allo zuccherificio di Ostellato». Una paga modesta, ma sufficiente a consentirle qualche risparmio: «Correntista Carife, nel 2006, su indicazione della banca, è diventata azionista. Contemporaneamente ha acquistato un’obbligazione Caribe Tv Sub all’età di 76 anni, scadenza a 10 anni, sempre su indicazioni del personale Carife». Nel novembre 2012, i familiari notano che le azioni sottoscritte sono diventate 500: «Sottoscrizione sempre consigliata dalla banca, ma in effetti si trattava dell’aumento di capitale imposto da Banca d’Italia».

Un passaggio interessante della storia di Lucia riguarda la «proposta di sottoscrizione, a gennaio 2013, dell’obbligazione Carife Tv Sub, dal valore capitale di 8mila euro ma dal valore di mercato di 7120, con una nuova obbligazione ‘Zero Coupons’ con valore 7200 euro». La pensionata rifiuta, e si saprà più tardi «che la proposta non era stata accettata dalla stragrande maggioranza degli obbligazionisti, quindi la ‘Zero Coupons’ era decaduta: ma serviva a sostituire la ‘Carife Tv Sub’, risultata altamente a rischio». L’anziana non ha gli strumenti per seguire il mercato finanziario: «Dal suo estratto titoli risultava un profilo ‘medio basso’ – sottolinea Angelo, il genero –, in realtà era basso, anzi bassissimo». Per condizioni reddituali e per età.

Arriva l’estate 2015, sono cronaca quotidiana i guai di Carife: Lucia si reca in filiale, ma viene rassicurata «in quanto c’è già un accordo con Banca d’Italia per il salvataggio, attraverso il Fondo Interbancario. All’inizio di novembre veniamo ulteriormente rassicurati; in quel momento chiediamo il motivo della proposta del cambio di obbligazione, e la risposta fu che era stata un’iniziativa dell’ultimo CdA della banca prima del commissariamento». Nel frattempo Lucia, ormai ‘azzerata’, è in casa di riposo; dei suoi risparmi, in vita, non rivedrà che briciole. Un paio di mesi prima della morte, alla figlia cointestataria vengono infatti indennizzati 1600 euro (l’80% delle cedole ancora da percepire). «Alla fine, quell’obbligazione da 10mila euro – conclude amaramente Angelo –, ha avuto un rendimento annuo dell’1,15%. È la prova che Lucia, 86 anni, era proprio una speculatrice».