Carife, la ‘conta’ dei 400 licenziati

Assemblea alla Fiera. Il sindaco: «Un taglio durissimo»

Carife, i sindacati: la trattativa ha rilievo nazionale (foto Businesspress)

Carife, i sindacati: la trattativa ha rilievo nazionale (foto Businesspress)

Ferrara, 23 dicembre 2016 - Ieri nuovo round tra i sindacati e l’amministratore delegato Giovanni Capitanio; oggi in Fiera un’assemblea del personale che i più ottimisti prevedono «vivace». Mentre in corso Giovecca, e nelle filiali Carife, serpeggia l’agitazione. L’avvio di un piano di ristrutturazione che sulla carta coinvolge sino a 400 dipendenti (sugli 850 attualmente in forza), ha avuto l’effetto di uno choc. Perché se i tagli, nella prospettiva della cessione, erano messi in conto, la portata dell’operazione ha destato clamore.

«Un taglio durissimo, speriamo che nel negoziato questi numeri possano calare – afferma il sindaco Tiziano Tagliani –, non lasceremo nulla di intentato per ridurre un simile costo sociale». Ma il sindaco per primo non intravvede, di fatto, alternative; le condizioni del potenziale acquirente (Bper) sono chiare, prefigurano la ricapitalizzazione garantita dal Fondo Interbancario, l’intervento del Fondo Atlante per ‘ripulire’ i bilanci da crediti deteriorati e sofferenze, ed una drastica manovra sul fronte del personale. Ben 400 dipendenti, poco meno della metà dell’organico attuale.

ED ANCHE se la riduzione non è stata declinata nei singoli comparti, è evidente che l’area direzionale e amministrativa (dove operano circa 300 lavoratori) sembra quella destinata a pagare il prezzo più pesante. Perché chiunque sia l’acquirente – e come detto è assodato che si tratti di Bper –, si tratta dell’area già coperta sotto il profilo del management, dei funzionari e di tanti dipendenti di settore. Perciò ieri in Carife è iniziata, quasi istintivamente, la ‘conta’: oltre alle filiali di altre province (ad iniziare da quelle di Modena, dove ovviamente opera Bper), si è iniziato a depennare i lavoratori napoletani dell’ex Commercio & Finanza, e quelli che potrebbero andare in pensione a breve. Ma sotto questo profilo, lo sfoltimento è già stato attuato. Si tratta poi di capire, e questo dovrà emergere dalla trattativa, le condizioni per gli esuberi: capire cioè chi potrà essere coperto dal fondo nazionale, con uno ‘scivolo’ di cinque o più anni, e chi invece potrebbe ricevere un incentivo pari ad un anno o poco più di stipendio. Sull’altro lato, la garanzia della salvaguardia della banca e della clientela: «La delibera di Bper c’è, e ci sono anche garanzie –, afferma il sindaco che ieri ha pranzato con il presidente di Nuova Carife Roberto Nicastro –. E’ una banca seria, ha posto condizioni che vanno valutate, e che auspico siano migliorabili da chi è parte nella trattativa».

s. l.