Carife, rimborso per tutti gli obbligazionisti

Il governo pronto a triplicare il fondo di solidarietà: basterebbe a restituire i 55 milioni di euro dei ‘bond’ ai ferraresi. Ma la Commissione Europea deve autorizzare

La protesta dei risparmiatori Carife

La protesta dei risparmiatori Carife

Ferrara, 26 marzo 2016 - Rimborsi integrali a tutti gli obbligazionisti, ma a patto che la Commissione Europea non si metta (nuovamente) di traverso. Per i risparmiatori ferraresi, possessori delle ‘subordinate’, si è riaccesa di colpo la speranza dopo l’annuncio del governo, pronto a triplicare quasi l’ammontare del fondo di solidarietà destinato ai risarcimenti. L’ipotesi infatti è che la somma complessiva aumenti da 100 a 250-280 milioni di euro: una cifra, secondo le stime, sufficiente a garantire a tutti i privati possessori di obbligazioni (tranne gli investitori istituzionali e chi non aveva un conto corrente nelle banche coinvolte) il completo ristoro dei propri investimenti, senza neppure bisogno di ricorrere agli arbitrati.

Una notizia da 55 milioni di euro, considerando che questo è l’ammontare delle obbligazioni azzerate dal ‘salvabanche’ alla Cassa di Risparmio di Ferrara; ma la storia recente della banca cittadina ammonisce a non esultare, ed anzi procedere con i piedi di piombo. Perché l’intenzione del governo (supportata tecnicamente dalla possibilità di destinare ai risarcimenti le plusvalenze sulla cessione dei crediti d’imposta delle ‘good bank’, Carife compresa) dovrà essere raccolta, valutata e autorizzata dalla Commissione Europea. Molto vigile nel vietare qualunque tipo di intervento che si configuri come un aiuto di Stato; in questo caso, il governo potrebbe dimostrare che tutti i fondi per la risoluzione delle banche ed ora per i rimborsi agli obbligazionisti, provengono di fatto dallo stesso sistema bancario. Il confronto con Bruxelles è già partito, ed il via libera potrebbe arrivare subito dopo Pasqua.

In quel caso, non dovrebbero essere più fatte le distinzioni tra i ‘casi critici’ (180 circa per Carife) che in teoria avrebbero avuto la priorità negli arbitrati, e gli altri possessori di obbligazioni. Tutti, nei tempi che comunque dovranno essere fissati da un nuovo decreto, avrebbero la garanzia del pieno risarcimento. Tutti, ma non gli azionisti; per loro infatti, ed in Carife si parla di circa 20mila risparmiatori, non è prevista alcuna forma di rimborso, neppure parziale. A meno che il pressing politico attuato dalle associazioni e dagli stessi cittadini, non riesca a far leva su altri meccanismi per recuperare risorse: è il caso ad esempio della revisione sui valori di vendita dei ‘crediti deteriorata’, una strada invocata anche dal Comitato Vittime del Salvabanche e dai Risparmiatori Azzerati di Carife. Da questa operazione potrebbero arrivare anche i fondi per gli azionisti. Ma in questo caso la strada appare impervia, se non già impraticabile.