Carife, cade anche l’ultimo tassello. Rimosso il logo: ora è Bper banca

Weekend di lavoro per togliere le insegne. Oscurato in alcune filiali

Le operazioni di sostituzione delle insegne (foto Businesspress)

Le operazioni di sostituzione delle insegne (foto Businesspress)

Ferrara, 18 novembre 2017 - Intenso week end di lavoro, per alcune squadre di operai, per rimuovere tutte le insegne e le scritte dalle filiali Carife, e issare ovunque il nuovo logo di Bper. È il segnale evidente non solo della

fusione definitiva tra l’ex Cassa di Risparmio e la nuova proprietà, ma anche di una svolta storica nel sistema economico locale. Ma il marchio non potrà cambiare dappertutto, non subito almeno; vincoli della Soprintendenza, su alcuni edifici storici specie del centro, impediscono a Bper di apporre immediatamente il proprio marchio; così, per ora, in alcune filiali la scritta Carife sarà semplicemente oscurata. Una curiosità, nulla di più; per quanto riguarda invece l’operatività della banca, ieri le filiali hanno chiuso con qualche ora d’anticipo (una quarantina invece, tra città e provincia, hanno chiuso per sempre), per avviare le procedure che da lunedì consentiranno la piena operatività targata Bper. Idem per i bancomat, e gli sportelli di Cassa continua, che nel week end non funzioneranno, ma dall’inizio della settimana torneranno attivi. In tutte le filiali, comunque, il personale sarà a completa disposizione per ogni eventuale problema, anche minimo.

Intanto giovedì sera, al centro sociale Acquedotto di corso Isonzo, sold out per la riunione degli azzerati. Si è parlato soprattutto della costituzione del Fondo di solidarietà, che sarà inserito dal Governo in Legge di Stabilità e finanziato attraverso il Fondo Interbancario; il provvedimento, illustrato dal sottosegretario Pier Paolo Baretta durante un incontro in municipio, è stato giudicato un primo atto concreto per l’avvio di una soluzione al dramma dell’azzeramento dei risparmi di 32mila famiglie e in particolare di 28mila azionisti che potranno accedere alla richiesta di rimborso. Certo non sono mancate, da parte dei presenti, perplessità e critiche, in particolare riguardo al fatto che è una risposta tardiva: sono ancora da definire la dotazione del fondo, le modalità di richiesta e delle discriminanti per accedere al rimborso.

Ma tutti i presenti hanno riconosciuto che dopo due anni di silenzio assoluto e risposte non date agli azionisti azzerati, finalmente si sta muovendo qualcosa, non solo per i ferraresi ma per tutte e quattro le banche coinvolte nel bail-in. Due anni, appunto. E in concomitanza con il secondo anniversario dalla promulgazione del nefasto ‘decreto salvabanche’, venerdì prossimo gli azzerati torneranno in piazza per una manifestazione dalla forte valenza simbolica.