I protagonisti dell’economia: "Ecco come battere la crisi"

Mercoledì alle 17,30 al Museo Archeologico tavola rotonda organizzata da Bper Banca e da Qn-Il Resto del Carlino

Il Museo Archeologico ospiterà la tavola rotonda (foto BusinessPress)

Il Museo Archeologico ospiterà la tavola rotonda (foto BusinessPress)

Ferrara, 25 ottobre 2016 - I protagonisti dell’economia ferrarese a confronto. La tavola rotonda, aperta a tutti i cittadini, prevista per domani alle 17.30 al museo archeologico, organizzata da Bper Banca e da Qn-Il Resto del Carlino, affronterà il tema dell’economia locale e del rapporto tra banche e imprese. E non è un caso, infatti, che il titolo dell’incontro sarà ‘Creare valore per il territorio: banca e impresa – un nuovo rapporto per il rilancio delle economie locali’. Un dibattito aperto su un tema che sta a cuore alle varie figure imprenditoriali del territorio, intervistati da Cristiano Bendin, caposervizio della redazione ferrarese del nostro giornale.

«Oggi serve un cambiamento radicale – dice Lucio Poma, professore associato del dipartimento di Economia e Management dell’università estense e che introdurrà i lavori –, che vada dalle nuove tecnologie ai nuovi mezzi di comunicazione, e il ruolo del territorio come sistema di innovazione diventa determinante. Sotto quest’ottica si può rilanciare il ruolo del territorio della banca che sarà, passatemi il termine, più d’affari». Uno spunto arriva anche dal cavalier Paolo Bruni, presidente di Cso Italy: «Non siamo all’anno zero: rispetto alle prime volte in cui abbiamo iniziato a dibattere sulla promozione del territorio, nel comparto agroalimentare non siamo così indietro. Inoltre – aggiunge – nel comparto agroalimentare non sono sufficienti i risultati dei solisti, per quanto bravi, ma occorre mettere in rete l’esperienza e fare sistema. Infine, finanza e cibo si devono incontrare e serve intrecciare meglio lo sviluppo dell’agroalimentare con gli investimenti a questo settore».

Secondo Simone Colombarini, presidente di Vetroresina: «Chi è nato qui, chi opera sul territorio fa di tutto per rimanerci. Il problema è che si vedono poche aziende che da fuori vengono investire a Ferrara e in Italia. Bisognerebbe – spiega – provare a dare qualche informazione in più sul nostro territorio, dare strumenti in più per far capire come fare per investire in Italia». Secondo Matteo Musacci, imprenditore ristorante Apelle e panifici ‘La bottega del pane’, per essere competitivi «significa cercare di dare una spinta di innovazione anche se si lavora con l’attività più tradizionale del mondo – dice –. Per quanto riguarda il sistema bancario, bisognerebbe premiare chi ha spirito imprenditoriale ma ha poco come punto di partenza».

Per Licia Vignotto, socia fondatrice dell’associazione ‘IlTurco’, «c’è una necessità di sviluppare una fattiva connessione tra operatori culturali e imprenditoria privata. Chi si occupa di cultura – dice – non può più prescindere dal confrontarsi col mercato, ovvero dal soddisfare un’esigenza realmente avvertita dalla città e dal suo potenziale bacino turistico, come non può più prescindere dall’intrattenere una relazione con l’investitore privato basata sulla reciprocità».