Fiorello: "Ecco tutte le cose che ho imparato qui a Ferrara"

Dal Castello alle battute popolari, lo showman porta al Comunale il suo viaggio alla scoperta della città

Fiorello con il ‘pizzino’ su cui ha appuntato il più tradizionale e scherzoso insulto ferrarese

Fiorello con il ‘pizzino’ su cui ha appuntato il più tradizionale e scherzoso insulto ferrarese

Ferrara, 17 aprile 2015 - Dalla custode del Castello agli insulti abituali dei ferraresi («maiàl e aldamàr, li pronuncio bene?»), dall’orgoglio per la cucina tradizionale («se non mangi un piatto di caplàz ti senti un traditore») sino alla cultura ed ai monumenti. Nello spettacolo di Fiorello lo showman trova una spalla formidabile «negli abitanti ed in chi, pur non essendo originario di qui, si sente permeato dalla ferraresità, al punto da dire che il pane qui non si chiama pane, ma ‘coppia’». Stasera e domani (alle 21) al Teatro Comunale lo show l’Ora del Rosario, che in due ore ha esaurito i posti ma che di fatto mette a dura prova anche la resistenza dello showman siciliano: «Mi fa male il braccio a forza di selfie: qui a Ferrara forse ho battuto tutti i record, anche perché ho incrociato comitive di ragazzini in gita e spesso ho dovuto fare io le foto per tutta la classe».

Si tratta comunque di un’esperienza «straordinaria: questo tour, con cui batto per ora soprattutto la provincia ingiustamente considerata minore, è il mio Expo privato. Scopro posti incredibili, modi di dire, abitudini e difetti che poi quando li guardi bene, difetti non sono. Come i vostri insulti, maiàl e aldamàr, che diventano spesso un modo affettuoso di relazionarsi e scherzare con gli amici». Tutto in tempo reale, sul palcoscenico e negli incontri con la gente: parlando di musica, di spettacolo, di vita sociale, e rigorosamente non di politica. «In due ore e mezza cito per un secondo Matteo Salvini, e per il resto non sfioro neppure questo argomento, ormai inflazionato nelle tv ed in radio: sembra che i comici ed i giornalisti non parlino altro di politica, ed allora io lascio a loro questo tema, e mi diverto con altro». Il divertimento principale è rappresentato dalla gente: «A Ferrara mi ha affascinato la custode del Castello, che alla sera si chiude nel monolocale degli Estensi, ed il podista di 120 chili che si vanta di essere un pezzo grosso della corsa. Sono nel video che chiude lo spettacolo, ma adesso fanno un po’ anche parte del mio bagaglio di esperienze umane».