Fiorello riscopre a Ferrara la «Febbre del sabato sera»

Pur influenzato lo showman entusiasma il pubblico. E attacca gli snob via ‘Periscope’

LA GAG Il titolo della prima pagina del Resto del Carlino piace a Fiorello e gli offre un assist per le sue divertenti battute

LA GAG Il titolo della prima pagina del Resto del Carlino piace a Fiorello e gli offre un assist per le sue divertenti battute

Ferrara, 18 aprile 2014 – «La febbre del sabato sera». Non è il titolo dello spettacolo di Fiorello, ma la diagnosi che lo showman fà di se stesso pochi minuti prima di salire sul palcoscenico del Teatro Abbado per la replica del suo trascinante «L’Ora del Rosario» (FOTO).

Forse per aver girato tutto giovedì in maglioncino per la città, forse «perchè ho debuttato qui di venerdì 17», Fiorello ha combattuto contro la febbre a colpi di antipiretici e aerosol. «Ma l’adrenalina è più forte di tutto: anche se stasera a quelli della prima fila – scherza – li riempirò di starnuti».

Trascinante, capace di passare dalle gag sui colleghi del mondo della canzone ad alcuni brani di grande impegno vocale (lo showman è parso commuoversi durante l’esecuzione di ‘Futura’ di Lucio Dalla), Fiorello ha giocato con il pubblico. E si è lasciato travolgere dalla gente: già venerdì sera, al termine dello spettacolo, per lasciare i camerini ha dovuto affrontare un vero e proprio assalto a colpi di ‘selfie’. Ieri invece ad applaudirlo, ma anche a vigilare sul suo stato di salute, a Ferrara sono arrivati la mamma, la moglie Susanna e la figlioletta Angelica.

Prima dello spettacolo, trascinante, una polemica «con l’intellighenzia che sta per emettere la propria sentenza su chi usa Periscope». Si tratta dell’applicazione che Fiorello usa per trasmettere, sui social network, gli incontri con la gente e le battute a caldo sull’attualità: «Dicono che è troppo ‘pop’, che chi lo utilizza non è figo – afferma –; ed allora cari snob che non siete altro, venite qui al Teatro Abbado ed esercitatevi lanciandovi dai palchetti situati a 19 metri da terra, al suono della Tosca».

Una battuta sorridente (nonché febbricitante), quanto sferzante. Al pubblico di Ferrara, lo showman ne ha regalate tante anche sulla città: «Qui siete talmente pieni di cultura che avevate bisogno di me per riequilibrare un po’ la situazione».