Poggio Renatico (Ferrara), 20 febbraio 2016 - Nove. Sono ben nove i furti subiti in un quinquennio dal distributore di metano Sarmet di Poggio Renatico. L’ultima spaccata l’altra notte. Circa 2mila euro il bottino e altrettanti i danni alla struttura che ospita il bar. Ormai non più quantificabile l’esasperazione dei titolari. «Non so nemmeno più che dire – commenta Ignazio Sarti –. Non riesco neanche più ad arrabbiarmi: è questa la cosa peggiore, la rassegnazione a questo stato di cose».
I ladri hanno agito fra le 3 e le 3.45, coperti dalla notte, nella periferia poggese della circonvallazione Lambertini. Con degli arnesi da scasso e delle attrezzature agricole, forse sottratte in qualche casolare vicino e abbandonate poi nelle campagne, hanno mandato in frantumi la vetrata laterale. Una volta entrati si sono diretti alla cassa: hanno sottratto 130 euro e messo fuori uso le telecamere, il cui hard disk è stato pure lasciato nei campi. Quindi si sono spostati nel retro e hanno fatto incetta di bevande e cibo, prosciutti, formaggi, scatolette di tonno, dolciumi: hanno razziato tutto il magazzino, rifornito mercoledì, per oltre mille euro. Sottratti i deodoranti per auto, si sono recati nell’ufficio, che hanno messo a soqquadro, senza, questa volta, sbeffeggiare la vittima della spaccata.
Nel febbraio dello scorso anno avevano trovato una cartella Equitalia con la dicitura ‘Tassa pagata’ e avevano pensato bene di attaccarla alla porta prima di andarsene. Salvi, invece, l’officina e il lavaggio. «Appendo un cartello per avvertire che viene svuotato tutte le sere, così da evitare ulteriori danni – spiega Sarti –. L’ultima volta avevano rotto display del lavaggio e cassaforte del self: ci costò 20mila euro». È rimasto l’unico modo di arginare un fenomeno inaccettabile e frustrante. «La devastazione è sempre una sorta di violenza – testimonia Sarti con una dignità più forte dell’ennesima violazione –. La prima volta vedere la scena è stato scioccante, gli episodi successivi lo sono stati un po’ meno, oggi non mi è rimasto che affrontare la giornata. Mollare? Mai. Abbiamo pulito tutto e non abbiamo perso un minuto. Non ci possiamo certo arrendere, noi soci lavoratori con i quattro dipendenti e le nostre famiglie dobbiamo pure mantenerci. Nessuno fortunatamente si è fatto male e abbiamo ricevuto tanta solidarietà».