Gad, la denuncia dei cittadini: non è cambiato nulla

La lettera di una nostra lettrice che chiede di restare anonima: "Preferisco non espormi, ho il nome sul campanell"

GAD-D_WEB

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Ferrara, 23 maggio 2016 – Chiede di rimanere anonima e di essere firmata come «una residente del Gad», perché «abbiamo i nomi sui campanelli e preferiamo non esporci troppo. Dovete capirci...».

Paura di ripercussioni semplicemente per aver trovato il coraggio di uscire allo scoperto e di raccontare la propria esperienza nel vivere nel quartiere più difficile della città. «Ci era stato prospettato un presidio fisso della Municipale – attacca la residente Gad nella lettera che ci ha inviato sabato – o di altra forza pubblica nella zona di Piazzetta Toti e del famigerato parco adiacente, ma purtroppo, come al solito, si parla tanto e si conclude poco».

Subito la spiegazione: «Dopo una presenza quasi fissa per i primi 4/5 giorni di una macchina della Polizia Municipale con un paio di vigili alla volta, – continua – da alcuni giorni non si vede più nessuno, e gli spacciatori nigeriani si stanno lentamente riavvicinando alla zona come gli avvoltoi che planano in lenti cerchi sulla preda. Se questo è quello che viene previsto per ridare sicurezza ai cittadini, beh, lasciatemi dire che non ci siamo proprio! E per favore non mi si venga a citare la presenza della sede del Comando dei vigili urbani in IV Novembre». Perché quella «è come se non ci fosse, nessuno si accorge di loro, entrano ed escono con le macchine, ma non si vedono in giro».

Ha le idee chiare su ciò che servirebbe per riportare un po’ di calma nel quartiere, per tenere lontani gli spacciatori. Ovvero, «il poliziotto di quartiere che gira fisicamente per le strade, o un presidio fisso situato, tanto per dire un’eresia (ma non tanto), in un piccolo fabbricato tipo casetta di legno o modulo posto direttamente nel parco».

Magari al posto «dell’area di sgambamento cani, che a detta di molti non serve granché come luogo di aggregazione di cittadini “puliti”», anche perché, aggiunge subito, «ultimamente è frequentata da cani e padroni provenienti da quella recentemente chiusa in viale Krasnodar». Persone che «arrivano in auto, ripartono, e non sono interessate a rivitalizzare questa nostra zona».

Sarebbe utile, scrive ancora, «usare come sede per questo presidio i locali sotto i portici che una volta ospitavano un parrucchiere per signora e che sono ormai vuoti e sprangati da anni, forse il proprietario farebbe un prezzo di favore al Comune per l’affitto. Utopia?». .