«Gender e uteri in affitto, una faccia del demonio»

L’arcivescovo Luigi Negri ospite del Lions club Estense. «La famiglia donna-uomo, che crea la vita, scompare e a muovere l’umanità sono i suoi desideri, anche quelli deviati»

L’arcivescovo Luigi Negri ospite del Lions club Estense

L’arcivescovo Luigi Negri ospite del Lions club Estense

Ferrara, 27 maggio 2015 - «La teoria gender rappresenta un rivolgimento antropologico del rapporto tra l’uomo, la realtà, la natura e le sue leggi». «Gli uteri in affitto? Una forma orrenda di schiavitù e di degenerazione della femminilità, in cui la donna si offre come una macchina generatrice di figli senza amore: senza dubbio, questa è una faccia del demonio». Com’è nel suo stile, l’arcivescovo Luigi Negri, ospite del Lions club Estense, non ha usato giri di parole per definire quel filone di studi (che comprende la biologia, l’antropologia, la sociologia, la pedagogia, la bioetica) che, alla tradizionale divisione tra maschi e femmine, oppone quella tra ‘sesso’ e ‘genere’, il primo costituito dal corredo genetico, il secondo considerato dai gender studies una costruzione culturale.

«Una teoria - ha detto Negri - che dà il segno della disperazione culturale della nostra società attuale, secondo la quale l’uomo è padrone del mondo ed è chiamato a confrontarsi solo con se stesso, non più con Dio creatore». Considerazioni in linea con la posizione ufficiale della Chiesa (lo stesso papa Francesco, tirato in ballo da certa sinistra, ha definito la teoria gender «l’espressione di una frustrazione che mira a cancellare la differenza sessuale») ma che, sulla bocca di Negri, assumono la forza di un monito ad un’umanità «soggiogata dalla dilagante mentalità tecno-scientifica, fortemente anticristiana e anticattolica», sostenuta «dal sistema della comunicazione sociale».

«La famiglia donna-uomo, che crea la vita, espressione del mistero di Dio - ha spiegato l’arcivescovo - scompare e a muovere l’umanità sono i suoi desideri, anche quelli deviati, come la pedofilia, che non è solo nel clero cattolico. E alla politica e alle istituzioni, è chiesto di tutelare questi desideri approntando uno specifico sistema normativo». Negri se l’è presa con certi «grandi dello spettacolo, come Elton John», rei di fare da apripista - e da modelli - a questa tendenza culturale («che genera figli in vitro mescolando lo sperma dei due sedicenti padri oppure li sceglie su Internet»), e, di converso, come esempio «virtuoso», ha citato il caso di alcuni genitori di una scuola materna ferrarese che si sono opposti all’ipotesi di fare corsi o di distrubuire agli alunni dei moduli per esprimere la loro identità di genere. Durissima la posizione di Negri contro il «pensiero unico dominante, che sovverte le leggi naturali e la differenza tra i sessi e cancella il senso del mistero, e quindi la civiltà». Quanto ai tre disegni di legge attualmente in discussione in Italia (Scalfarotto, Cirinnà e Fedeli), l’arcivescovo ha osservato: «Se ci fosse una presenza politica viva dei cattolici si potrebbe anche interloquire. Ma non è così. Se pensiamo che il divorzio breve è stato votato dall’80 per cento dei parlamentari, significa che buona parte di essi è già asservita al pensiero unico. Quel pensiero unico - ha concluso - che non accetta critiche».

c. b.