Quali prospettive per l’Occidente? Dialogo tra rabbino e arcivescovo

Irving Greenberg e monsignor Luigi Negri si confronteranno il 1° dicembre all’Università

Irving Greenberg

Irving Greenberg

Ferrara, 22 novembre 2014 - Quali le prospettive culturali, religiosi e ideali di un Occidente attraversato da correnti laiciste, ateismo e mercatismo? A che punto è il dialogo tra cristiani ed ebrei dopo secoli di antigiudaismo e contrapposizioni? A queste e ad altre domande cercherà di rispondere Irving Greenberg, uno dei rappresentanti più eminenti del pensiero religioso ebraico contemporaneo. Con lui dialogherà monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara e Comacchio, filosofo e teologo.

I due si confronteranno sul tema ‘Il dialogo ebraico cristiano e il futuro dell’Occidente’ lunedi’ 1° dicembre all’Università (la sede verrà resa nota nei prossimi giorni). Per l’occasione, Greenberg riceverà dalle mani del direttore del Dipartimento Scienze Umane, Matteo Galli, la medaglia dell’Ateneo estense.

Ad introdurre i lavori sarà Alberto Jori, filosofo, studioso di filosofia greca e di scienza antica, docente Unife; a concludere la giornata, dopo il dibattito, sarà invece Paola Spinozzi, docente del Dipartimento di Studi umanistici Unife.

Irving Greenberg, ordinato rabbino nel 1953 presso la Yeshiva Beis Yosef, ha studiato in seguito nell’Università di Harvard, ove ha conseguito il Ph.D. Ha servito come rabbino presso il Riverdale Jewish Center; è inoltre docente alla Yeshiva University di New York nonché fondatore e presidente della City University di New York, ove insegna studi ebraici. E’ sposato come la pensatrice ebrea ortodossa femminista Blu Greenberg, che lo accompagnerà a Ferrara.

«Come teologo — spiega Jori — Greenberg si è posto il problema di elaborare una teologia la quale, pur inscrivendosi nell’alveo del pensiero ebraico ortodosso, tentasse di dare risposta ai problemi che il mondo contemporaneo ha posto e pone agli ebrei, osservanti o meno. A questa riflessione teologica egli ha accompagnato il profilo di leader carismatico e di educatore di eccezionale spessore. La sua influenza, peraltro, non si è limitata al mondo ebraico. Se infatti Greenberg è uno dei rabbini ortodossi più impegnati nel dialogo con l’ebraismo conservatore e con quello riformato, particolare rilievo hanno anche i suoi contributi al dialogo ebraico-cristiano. In tale quadro — continua il docente — rivestono un ruolo centrale le sue riflessioni sul significato epocale che la Shoah ha avuto non solo per il popolo ebraico, ma per tutta l’umanità». Al tema della complementarietà fra ebraismo e cristianesimo Greenberg ha dedicato alcune delle sue opere di maggiore rilievo, tra le quali Judaism, Christianity, Modernity After the Holocaust.