Morto al Carnevale, commozione al funerale di Salvi

Carristi, sportivi e amici di una vita riuniti nella chiesa di San Lorenzo

COMMOZIONE Alcune immagini dei funerali di ieri pomeriggio: Salvi è rimasto vittima domenica di un malore durante il Carnevale

COMMOZIONE Alcune immagini dei funerali di ieri pomeriggio: Salvi è rimasto vittima domenica di un malore durante il Carnevale

Cento (Ferrara), 11 febbraio 2016 - E' stato dato ieri pomeriggio in San Lorenzo l’ultimo saluto a Guido Salvi, scomparso improvvisamente domenica, durante la sfilata di carnevale, nell’area della Rocca.

A salutare “Guidino” - così veniva chiamato dagli amici) e a stringersi attorno al fratello erano davvero tantissimi, perché «era l’amico di tutti, capace di mettere tanta gioia ed era impossibile non volergli bene».

Ex carrista, amante dello sport, del teatro e soprattutto dell’allegria, «ha condiviso con noi un cammino e di lui resta ora l’eco delle sue parole, dei suoi atteggiamenti e dell’impegno nelle tante società ed associazioni del centese – sono state le parole di Monsignor Stefano Guizzardi –. Ha significato molto non solo per la famiglia ma anche per la nostra comunità».

ERANO infatti rappresentate tantissime realtà del territorio: i carristi coi quali aveva condiviso tantissimi anni tra loro, militando tra le fila dei Ribelli e, in ultimo, vicino al Guercino, esponenti del mondo calcistico locale che amava tanto e il suo caro amico con il quale andava anche in trasferta all’estero, oltre al mondo del basket con dirigenza e tifosi presenti a ricordarlo.

TRA I PRIMI banchi anche un visibilmente triste Ivano Manservisi, amico di lunga data, e più indietro, i rappresentanti del Centro Anziani che stamani avevano ricordato «che proprio domenica, era andato a prendere suo padre, ha bevuto un caffè e tentando la sorte aveva scelto un cioccolatino vincendo l’intero sacchetto». Poi, un ricordo speciale. «Eravamo sempre al Bar Paolo a giocare a bridge – è la voce di Gaetano Grandi, il Tasi del carnevale – e quando l’ho saputo mi si è stretto il cuore e anche la volpe ha pianto».

MENTRE il feretro si allontanava per la tumulazione nel vicino cimitero, sul sagrato della chiesa sono voluti rimanere i suoi amici e colleghi della compagnia teatrale “I centesi di Ardin”, perché, ha detto, Alessandro Ramin «vogliamo ricordarlo qui con aneddoti e battute, con i suoi personaggi come ‘Guidino il portantino’, che avrebbe dovuto impersonare a breve e coi suoi tanti ironici cammei come Il lattaio, con l’allegria che ci ha regalato lui per tantissimi anni.

CASUALMENTE e stranamente, in chiesa c’era anche un palloncino a forma di moto che volava e a lui piacevano molto i motori. Doveva debuttare con noi l’8 aprile con la nuova commedia: ‘The show must go on’, ma sapremo come ricordarlo e come farlo essere con noi ugualmente».