Il caro vecchio giornale che consente la riflessione

Roberto Pazzi

Roberto Pazzi

Ferrara, 2 ottobre 2014 - CHE FERRARA sia platea ideale per un convegno è una verità ormai acquisita. Questa felicità del sito, nel vuoto in mezzo alla pianura padana che l’Ariosto riempì della magica fantasia delle sue storie, si sposa naturalmente alla moda della spettacolarità della Cultura. Che scandisce lungo lo Stivale festival della mente, poesia, filosofia, letteratura, con un ritmo tale da domandarsi se tutti i partecipanti avranno poi il tempo di leggere i libri “parlanti” ascoltati …  L’”Internazionale” a Ferrara è il festival per eccellenza della parola, quella del giornalismo, che per amore della vita sempre la insegue e sempre la manca. Perché nella corsa del tempo,”domani” è già vecchio. Non esiste l’aggettivo nuovo per il giornalista. Sa che, mentre lo digita sul suo pc, è ormai scaduto. E’ l’affanno da cui è forse libera la scrittura letteraria, perché nasce già arresa dalla rinuncia a inseguire la cronaca, la notizia, il fatto. Siamo stretti fra la fame di cose che durino – “la gioia di scrivere, / il potere di perpetuare, /la vendetta di una mano mortale”, dice la poetessa premio Nobel Szymborska - e la fame di vera conoscenza del mondo in cui viviamo, per l’unica vita che abbiamo. Il tormento del giornalista è la fretta di capire la direzione del futuro, la tentazione di giocare d’anticipo per avvertire onestamente i suoi lettori. La corsa allo scoop è il rischio di questa furia, che a volte inquieta il lettore. E, deluso, magari torna alla Letteratura : promette di meno e mantiene di più …

Al di là dei profeti di sventura che preconizzano la morte del giornalismo cartaceo, resta comunque la preziosa marcia in più del giornale, che è data proprio dalla sua arresa lentezza, rispetto a internet. Consente la metabolizzazione, la riflessione. Son temi questi che magari non verranno trattati dal festival, ma frulleranno nelle menti dei visitatori che si annunciano numerosi da tutta Italia e dall’estero, con 230 ospiti provenienti da 30 paesi e 45 testate accreditate. Si parlerà di omosessualità, aborto e violenza alle donne, di diritto degli immigrati. Saranno presenti star come il direttore del Washington Post, Martin Baron, Gerard Baker, direttore del Wall Street Journal, la giornalista siriana Maisa Saleh. Si parlerà molto. Speriamo non troppo. Muta testimone presente, convitata di pietra, la Verità.