Gli Stati Uniti in bicicletta: la nuova sfida di Ilaria Corli

La ciclista ferrarese ha attraversato l’America da costa a costa

IMPRESA La ciclista ferrarese Ilaria Corli con la bandiera americana

IMPRESA La ciclista ferrarese Ilaria Corli con la bandiera americana

Ferrara, 22 luglio 2016 – 4270 miglia, 33 giorni, 23 ore e 11 minuti. Una media di 200 chilometri al giorno. Sono i numeri di Ilaria Corli, la ciclista ferrarese che ha attraversato in sella alla sua bici l’America da costa a costa. Dall’Oregon alla Virginia, sono infatti quasi settemila i chilometri percorsi dalla giovane sportiva che oggi, di ritorno a Ferrara, ha raccontato la sua nuova esperienza.

Di sfide, Ilaria Corli ne ha già vinte molte. Con alle spalle una laurea in Matematica conseguita all’Università di Ferrara e una in Management dello sport all’Università di Firenze, la ventinovenne nata nella provincia piacentina nel 2013 è partita dalla città estense per arrivare fino a Barcellona in 6 giorni e 1200 chilometri. Nel 2014 è stato l’anno di Ferrara-Oslo, in 12 giorni e 2400 chilometri, mentre l’anno scorso ha scelto Caponord come meta, dove è arrivata dopo 30 giorni, molte difficoltà e macinando 4200 chilometri.

Freddo, caldo, lunghezze infinite, cani ‘alle calcagna’. Le difficoltà non sono mancate nemmeno in questo suo nuovo viaggio, la Trans America Bike Race. «Ho rischiato prima la disidratazione, poi la pioggia, la grandine, il vento» racconta la ciclista, che ha realizzato tutto il tragitto in totale autonomia sia logistica che organizzativa. Partita il 4 giugno scorso, è stata infatti per Ilaria, come sempre, una sfida prima di tutto con se stessa. Gli sbalzi di temperatura del Colorado, la difficoltà di reperire acqua in Kansas, le salite e le discese ‘spezza gambe’ del Missouri, le pedalate notturne, i cani lasciati liberi del Kentucky o meglio «i mille chilometri che ho fatto col cuore in gola, per paura che mi azzannassero» sono state tutte sfide vinte, perché Ilaria Corli è la prima ferrarese che ha attraversato gli Stati Uniti in bicicletta.

Un viaggio pericoloso, che ha riservato anche inaspettate e piacevoli sorprese. «Dell’America, oltre al ‘big’, e cioè ad aver visto come tutto è immenso e infinito negli spazi, mi porto a casa anche la grande accoglienza che ho trovato». Ilaria Corli racconta che nessuna delle riparazioni («e sono state molte») fatte alla sua bici hanno avuto per lei un costo. «Non ho mai pagato niente e quando chiedevo perché mi volessero regalare il loro lavoro rispondevano: ‘quanta gente c’è che si mette a percorrere in bici gli Stati Uniti? Nessuno, se non te’. Era il loro modo per incentivare la mia impresa». Ilaria Corli è partita sì da sola, ma è tornata insieme al ricordo di molti nuovi amici, che le han reso meno duro il percorso.

Anja Rossi