Cristiano Bendin
Ferrara, 14 dicembre 2014 - La mostra inaugurata ieri dal ministro della Cultura Franceschini, oltre a restituire ai ferraresi la gioia di ammirare i tesori di San Paolo, intelligentemente salvati dal degrado della chiesa, restaurati e resi nuovamente ‘agibili’, ha dimostrato come la collaborazione tra istituzioni (ministero, Comune, diocesi, fondazione bancaria e via dicendo) possa dare ottimi risultati.
E inaugurare un modus operandi destinato a durare nel tempo con successo crescente. In tempo di tagli alla spesa, realizzare un evento così pregevole con budget tutto sommato limitati e attingendo ad opere già presenti sul territorio è un fatto degno di nota. Se poi sarà un successo, beh, tanto meglio! Restano due aspetti, a nostro modesto parere, da potenziare: il primo è quello del marketing, che non significa vendere magliette con ‘la Pazienza’ di Camillo Filippi bensì «creare» a tavolino, attorno ad una mostra come questa, un vero e proprio evento, anche mediatico, capace di attrarre sì i ferraresi ma anche i turisti; il secondo è quello di un coinvolgimento ‘a priori’ dei privati, non solo sperando nelle loro offerte in danaro ma anche sensibilizzandoli e solleticando il mecenatismo che in molti c’è.