Sorpresa con 22 lattine di Red Bull nella borsetta: arrestata

Colpo al Bennet, aumentano in maniera esponenziale i furti di bevande energetiche dai negozi. Tra le ipotesi la presenza di un mercato parallelo

Immagini di repertorio

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Ferrara, 7 agosto 2014 - Ben ventidue lattine di Red Bull nascoste nella borsetta. Tutte, ovviamente, non pagate. Un furto messo a segno intorno all’ora di pranzo di ieri al centro commerciale Bennet di via Diamantina, che si è concluso con l’arresto della responsabile (una romena di 18 anni). Il tutto è accaduto intorno alle 12. La giovane, dopo essersi aggirata a lungo tra gli scaffali del supermercato, ha infilato nella borsa una dopo l’altra le 22 lattine della bibita energetica.

Convinta ormai di riuscire a farla franca, con passo deciso, ha attraversato le casse. Non ha però fatto in tempo ad allontanarsi che è suonato l’allarme antitaccheggio. In un lampo la giovane è stata fermata dal personale di vigilanza dell’esercizio commerciale, che nello stesso tempo ha dato l’allarme ai carabinieri. I militari si sono precipitati sul posto e, dopo aver identificato la ragazza (senza fissa dimora e già nota alle forze dell’ordine), l’hanno arrestata.

Ora dovrà rispondere di furto aggravato. Quella trovata addosso alla giovane potrebbe sembrare una refurtiva un po’ anomala, sia per la tipologia che per le quantità. Ma, stando a quanto trapela dagli addetti ai lavori, così non è. Sembra infatti che negli ultimi mesi si siano letteralmente impennati i furti di bibite di questa tipologia. Al punto da spingere gli esercenti ad applicare le placchette antitaccheggio ad ogni singola lattina e non più all’intera confezione, così come accadeva fino a poco tempo fa. E forse è stato proprio questo escamotage a far finire in trappola la 18enne straniera, che probabilmente pensava di farla franca. Gli inquirenti non sanno ancora darsi una risposta sulla strada che potrebbe imboccare questo tipo di refurtiva dopo essere uscita ‘di straforo’ dai supermercati. Non si esclude che le lattine possano finire su un mercato ‘parallelo’, dove vengono piazzate ad un prezzo inferiore rispetto a quello dei canali ufficiali.