La Lega Nord in marcia contro il sindaco Tagliani

«No migranti a San Bartolomeo» Cento persone in strada: «Così è troppo. Una decisione presa senza consultarci»

La manifestazione a San Bartolomeo

La manifestazione a San Bartolomeo

FERRARA - 4 MAGGIO 2016. Alle otto di sera del lunedì, un paesino come San Bartolomeo in Bosco dovrebbe essere rintanato nelle proprie case a riposarsi dopo le fatiche del primo giorno della settimana. E invece no. Il lunedì sera di San Bartolomeo in Bosco, quello appena passato, la gente l’ha passato in strada, a gridare la propria rabbia. La causa? L’arrivo di undici immigrati. Ma il sentimento che ha mosso almeno un centinaio di persone a rinviare la propria cena non è stato quello della paura. Troppo facile cadere nella trappola del razzismo.

NELLE FACCE dei padri di famiglia, delle signore anziane e delle giovani leve della comunità si leggeva un senso di rabbia: rabbia nei confronti di un’amministrazione che ha preso la decisione di destinare a San Bartolomeo undici immigrati senza minimamente interpellare loro, i residenti storici. «Chi arriva dalla guerra si può accogliere – ci dicono i cittadini – ma l’amministrazione non può mandarceli qui senza dircelo, mettendoli a dormire in una struttura che dista solo pochi metri da un parco giochi per bambini». Mentre la gente protestava, con slogan e striscioni, l’edificio di via Spinazzino veniva pian piano attrezzato per ospitare quei profughi che, diversamente da quanto era in programma all’inizio, ancora non erano arrivati. A capo del corteo, la Lega Nord.

«OGGI LA GENTE – ha precisato il responsabile sicurezza e immigrazione del Carroccio Nicola Lodi – è qui per protestare contro chi ha deciso di attuare questo piano senza interpellarli. Come Lega Nord, rifiutiamo questo progetto di accoglienza». Da una parte, dunque, la pancia del paese, dall’altra l’analisi, più fredda, del mondo politico. «Gli immigrati in arrivo – ha proseguito Lodi – sono tutti africani, quindi non rifugiati politici: ci chiediamo, di conseguenza, chi siano. Secondo la Sapigni e Tagliani cercheranno un lavoro? Solo di abbonamento ai mezzi pubblici, queste undici persone ci costano 4.500 euro al mese: io lo chiamo razzismo al contrario». E mentre il corteo andava compattandosi in direzione della casa di accoglienza, la questione dalla piccola realtà di San Bartolomeo si allargava a tutta la provincia. E, come l’estate scorsa, tornava protagonista la famigerata ‘quota 400’.

«L’AMMINISTRAZIONE – hanno concluso i leghisti – sta cercando di portare clandestini in tutte le piccole frazioni, ovunque, per sviare l’attenzione sul numero totale. Una volta si parlava di un massimo di 400 ospiti, oggi forse siamo già a cinquecento o seicento. Forse arriveremo anche a mille». E così, quello che doveva essere un lunedì qualunque in un paesino qualunque, è diventato l’emblema dell’insofferenza crescente di una cittadinanza stanca di essere messa in secondo piano. E chissà, se il lunedì sera di San Bartolomeo resterà confinato in quella porzione di terra o diventerà presto anche il lunedì sera di altre frazioni della sterminata provincia ferrarese.

Matteo Langone