Calciatore della Spal pestato dal ‘branco’

Luca Veratti, attaccante, è stato operato al setto nasale dopo essere stato aggredito durante ‘Finalestense’

Luca Veratti (Businesspress)

Luca Veratti (Businesspress)

Ferrara, 16 giugno 2015 - UN COLPO sferrato a sorpresa, alle spalle, che lo ha colpito al setto nasale, e poi, una volta a terra, calci e pugni assestati con violenza inaudita. Sono stati attimi di terrore per l’attaccante della Spal, il 23enne Luca Veratti, di Massa Finalese, che sabato, a notte fonda, durante ‘Finalestense’, la storica manifestazione che ogni anno richiama nel paese della Bassa modenese migliaia di visitatori, è stato aggredito da una gang di giovani finalesi ubriachi (tra di loro anche alcuni minorenni). Un pestaggio per «futili motivi», si limitano a riportare i carabinieri del comando di Finale.

Pare, infatti, che a seguito di un apprezzamento, o forse più di un commento benevolo, indirizzato a una ragazza, si sia scatenata la furia della gang. Luca Veratti, che ieri pomeriggio è stato operato al setto nasale all’ospedale di Cona, dove era stato trasferito da Cento di Ferrara, sta bene, compatibilmente con l’operazione subita e con quanto accaduto. «L’operazione è andata bene, anche se stavo meglio prima. Sono stato aggredito e picchiato» racconta al telefono con il tono di voce comprensibilmente basso.

Il giovane calciatore era in compagnia della fidanzata Veronica, di un’altra coppia di fidanzati e di un amico quando improvvisamente è stato colpito. L’azione, che si è consumata ai giardini pubblici è stata talmente fulminea che nessuno dei presenti è riuscito a intervenire. La gang era composta da tre persone. Uno di loro ha colpito al volto Veratti, che per il forte dolore si è piegato. A quel punto, gli altri componenti del branco lo hanno buttato a terra, sferrandogli calci e pugni, per poi fuggire. I carabinieri avrebbero già identificato i responsabili. «Andremo fino in fondo – dichiara il padre di Luca, Dante Veratti –. E’ un mondo malato I giovani imitano la violenza trasmessa in tivù». La madre di Luca, Maria Luisa, dipendente dell’ospedale di Mirandola, si è presa una settimana di congedo per assistere il figlio. Ieri, nel pomeriggio, il fratello di Luca e il padre l’hanno raggiunta a Cona. «L’operazione è andata bene – riferisce il padre – anche se questa non ci voleva: mio figlio una decina di anni fa subì la rottura del setto nasale. Speriamo che si rimetta presto».