Insulti razzisti e rissa in campo alla partita Magnavacca-Olimpia Quartesana

Offesi alcuni giocatori di colore. Invasione di spettatori. La società si scusa

Domenica si bissa l’incontro: nella foto i calciatori offesi Djib, Alex  e Saydou

Domenica si bissa l’incontro: nella foto i calciatori offesi Djib, Alex e Saydou

Ferrara, 21 aprile 2015 - PER TUTTA la partita due calciatori africani erano stati punzecchiati dai colleghi del Magnavacca, all’ennesimo insulto «negro di m…» uno degli attaccanti dell’Olimpia Quartesana ha reagito; è arrivato di rinforzo l’altro giocatore di colore a sua volta aggredito da un avversario. Ne è nata una zuffa in campo, mentre dalla tribuna tre spettatori esagitati sono entrati in campo per cercare di aggredire i due giocatori avversari, per fortuna fermati dai dirigenti di entrambe le società. L’arbitro poi ha espulso i 4 giocatori. Infine sono arrivati i carabinieri per riportare la calma.

È AVVENUTO l’altro ieri al ‘Cristiano Scantamburlo’ di Porto Garibaldi, dove si giocava uno scontro al vertice del campionato di Seconda categoria. E domenica, sempre sulla riviera comacchiese c’è il replay, con la gara playoff. Getta acqua sul fuoco il presidente del Magnavacca Gianfranco Vitali: «Ci scusiamo con il pubblico e la squadra avversaria. Gli insulti del pubblico ai ragazzi di colore non li ho sentiti. L’invasione c’è stata quando si è scatenata la rissa in campo. Comportamento che non giustifico: sono contrario a questo tipo di intolleranza, tanto meno la tollero da parte dei miei calciatori».

Lei non ha sentito niente, ma allora come spiega la reazione dei calciatori di colore? «Chiaro che qualcosa deve essere successo prima – risponde Vitali – e c’è stata una provocazione. Il calcio vero è un’altra cosa». Preoccupato per l’ordine pubblico per domenica prossima? «Ci organizzeremo affinché sia una festa dello sport: mi aspetto un comportamento costruttivo e nel rispetto reciproco».

Una vicenda che lascia l’amaro in bocca al club biancazzurro: «Abbiamo tre giocatori di colore in rosa ed è tutto l’anno che sono bersagliati per il colore della pelle – dice il presidente dell’Olimpia Quartesana Paolo Viaro – per cercare la loro reazione, a Porto Garibaldi per tutti i 90 minuti i ragazzi sono stati insultati. Un po’ ci sono abituati, poi tutto è degenerato quando Djib oltre alle offese era stato scalciato». «È davvero dura sostenere certi valori in un contesto così – aggiunge il direttore sportivo Andrea Viaro – Il risultato e la partita vengono in secondo piano per diversi episodi avvenuti a pochi minuti dal fischio finale. La colpa dell’Olimpia è avere integrato tre ragazzi di colore nelle proprie fila, ragazzi che da tre anni sono stati ospitati in un centro d’accoglienza e da due lavorano e studiano a Ferrara e sono stati adottati dalla nostra comunità. Da noi sono semplicemente Djib, Alex e Saydou, e sono bravi ragazzi». E così non ci si deve stupire se un ragazzo di appena 20 anni se la prende con un coetaneo solo perché sul campo dimostra di essere più bravo, e siccome nella nostra cultura conti solo se vinci, «se uno è più bravo deve essere provocato, offeso, annullato, fino all’esasperazione».

E ancora: «I due ragazzi hanno reagito, hanno sbagliato e pagheranno con una squalifica, come è giusto che sia. Ma mi chiedo: chi provoca tali episodi, che squalifica deve avere? Mentre uscivano una folla di persone del posto ha raggiunto gli spogliatoi per insultarli, sputare, e alcuni tifosi (almeno tre) hanno scavalcato la recinzione perché volevano picchiarli, ma nel parapiglia generale nessuno ha denunciato questa cosa. Tutto questo non è calcio, non è sport». E sulla partita di domenica prossima, è categorico: «Pare che si debba giocare ancora in questo campo e in queste condizioni. Vedremo come risponderà la Federazione di Ferrara a questa mia denuncia e richiesta di correttezza e regolarità nell’importante partita che ci aspetta domenica. Sarebbe opportuno il campo neutro per questo spareggio ma anche qui non so cosa deciderà la Federazione, comunque sia L’Olimpia Quartesana, ovunque è andata ha sempre rispettato, tifosi, società, giocatori e arbitri, e ovunque si giocherà non ha paura di confrontarsi sul campo solamente per i valori sportivi».