Martelossi saluta stampa e tifosi: «Grazie a tutti, non sono un mercenario»

Il tecnico andrà a Mantova: «La trattativa è saltata perchè cambiavano sempre le condizioni. Sbagliato dare false aspettative alla gente, su budget e ambizioni serve chiarezza»

IN PARTENZA Alberto Martelossi saluta la Bondi Ferrara

IN PARTENZA Alberto Martelossi saluta la Bondi Ferrara

Ferrara, 19 giugno 2015 – UN brindisi di commiato con stampa e tifosi, nei locali del Pala Hilton Pharma. Perchè commiato sarà, anche se ancora non è uscito dal contratto con la Bondi. Alberto Martelossi andrà a Mantova, anche se ancora non lo dice apertamente, e oggi ha voluto parlare e puntualizzare alcune cose che non gli sono piaciute nelle ultime settimane.

LA TRATTATIVA SALTATA.

«Lunedì mattina, dopo una prima proposta concreta arrivatami dopo settimane di ‘chiacchericcio’, ho dato mandato al mio agente di accordarsi con Ferrara, mentre mercoledì sarei venuto personalmente in città per incontrare Bulgarelli ed Ebeling. Poi all’improvviso, ho saputo martedì di un cambiamento unilaterale delle condizioni da parte del presidente: ho cercato di rimediare per incontrarlo di persona, ma non è stato possibile. Prendo atto di quello che ha dichiarato Bulgarelli, ma mi spiace passare per ‘mercenario’, cosa che non sono».

«UN’ASTA? CIFRE MODESTE».

«Un’altra cosa di cui sono stato accusato è di voler fare un gioco al rialzo, ma vorrei dire a tutti che si parlava di cifre modeste. Io ero qui, bastava poco per accordarsi, ma troppo spesso sono state cambiate le condizioni».

«CHIAREZZA SUL BUDGET».

«Una delle cose che ho sempre chiesto è stata la chiarezza su obiettivi, ambizioni e budget da parte della società. Si è detto di obiettivi pluriennali e di corsa ai playoff, ma per rispetto di chi ci segue le aspettative devono essere realistiche e non false».

«VOLEVO FERRI».

«C’è una cosa che accomuna la mia trattativa a quella di Michele Ferri, ovvero la non coerenza tra ciò che veniva detto e ciò che veniva fatto. Io lo avrei tenuto partendo dalla panchina e lui era d’accordo, poi la trattativa è andata come sapete. Ma con uno che è capitano da quattro anni, se lo vuoi tenere agisci in maniera differente».

Mauro Paterlini