Giovedì 18 Aprile 2024

La morte del dj Francesco Marzola, lo strazio della fidanzata Michela: "Ora mi manca tutto"

Sotto choc il ragazzo che ha tamponato l'auto: "Ho fatto di tutto per evitarla..." FOTO / FOTO1

Francesco e Michela

Francesco e Michela

Ferrara, 19 gennaio 2015 - «Non mi mancava niente... ora mi manca tutto perché non ho più te. Ti amo mio angelo dagli occhi blu». Non ha più lacrime, Michela (FOTO). Il suo strazio, il suo dolore immenso lo affida ad post sul suo profilo Facebook. Quel suo angelo a poche ore non c’è più. E’ volato lassù nel cielo per proteggerla. Strappato alla vita a soli 25 anni, festeggiati il 3 dicembre, per un destino beffardo. Il cuore di Francesco Marzola, dj ferrarese e dipendente part-time del bar della stazione, si è fermato ieri all’alba sulla superstrada Ferrara-Mare (FOTO), quando l’orologio non segnava nemmeno le 4.45. 

La dinamica. Lui alla guida di una Opel Corsa nera, Michela accanto assopita. Erano appena stati assieme al Lido di Spina, per una festa al Barracuda come spesso accadeva visto che il ragazzo collaborava da un annetto con il locale ed era in ottimi rapporti con i proprietari. La città e l’abitazione di via Modena, dove l’attendevano la mamma e una delle sorelle, non era lontana. Ma lì, tra quelle quattro mura, Francesco non è mai arrivato. Tamponato da una Fiat Stilo con a bordo due coetanei che, fatalmente, avevano trascorso quella stessa serata al Barracuda. Ma non si conoscevano. La Opel è stata sbalzata giù di strada, poco dopo l’uscita di Cona all’altezza del mega ospedale, dentro un fossato con arbusti e rovi vecchi ma ben resistenti. L’utilitaria nera è stata inghiottita, la parte di cappotta sopra la testa di Francesco schiacciata come fosse di cartone, il dj ha trovato la morte in pochi istanti. Michela, invece, dall’abitacolo è uscita con alcune fratture ma viva. Ne avrà per 40 giorni.

Colpo di sonno. Sulla Stilo c’erano due ragazzi di Bondeno: S.S., 24 anni alla guida, e G.M., 25, entrambi illesi ma visibilmente sotto choc. Niente alcol, niente droga. Sobri tutti quanti, come hanno confermato Polstrada e carabinieri intervenuti sul posto. A generare lo scontro sarebbe stato un colpo di sonno, lo avrebbe spiegato lo stesso conducente della Stilo agli inquirenti: «Quando ho aperto gli occhi mi sono trovato davanti l’auto. Ho frenato, ho cercato di sterzare ma non sono riuscito ad evitare l’impatto». Per riportare in strada la Opel c’è stato bisogno dell’intervento di una gru dei vigili del fuoco, questi ultimi intervenuti anche con una prima squadra d’emergenza che ha tagliato le lamiere ed estratto il corpo senza vita di Francesco. Con loro anche le ambulanze del 118. «Se non ci fossero stati quegli alberi – confida un agente – probabilmente il ragazzo si sarebbe salvato».

Strazio. Francesco ieri alle 7 doveva cominciare il turno al bar della stazione dove lo hanno atteso invano i colleghi. «La vita è davvero ingiusta – conclude ancora Michela con un altro straziante post – Ci porta via persone speciali, persone buone. Un attimo tocchi il cielo con un dito e un attimo dopo non c’è più.. vorrei solo svegliarmi e scoprire che è stato tutto un incubo».