Blitz dei Nas all'asilo, nei guai anche il parroco

Denunciato assieme alla direttrice per avere usato in mensa cibo del Banco Alimentare

Il blitz dei Nas è scattato nella Chinatown di Milano

Il blitz dei Nas è scattato nella Chinatown di Milano

Ferrara, 29 ottobre 2014 - Nuovi indagati e una denuncia per minacce. Si arricchisce di ulteriori elementi la vicenda dell’asilo parrocchiale di Contrapò, finito nel mirino dei Nas nel luglio scorso. Oltre alla direttrice della scuola materna Beata Beatrice II d’Este, risulta indagato anche il parroco di Baura, legale rappresentante dell’asilo privato che all’inizio dell’estate ha ricevuto la visita dei militari. L’ipotesi di reato al momento è appropriazione indebita in concorso (anche se a quanto si apprende la posizione del religioso, ancora in fase di sviluppo, potrebbe essere rivista nel corso delle indagini). Il sacerdote sarebbe già stato sentito dagli inquirenti.

La vicenda, come noto, ruota intorno a cibi del Banco Alimentare (e quindi non commercializzabili in quanto destinati a persone indigenti) utilizzati in maniera ‘impropria’ per preparare i pasti per la mensa dei bambini. Ad accorgersi di tutto è stato un genitore della scuola, che, a distanza di tre mesi dal blitz, ha spiegato come ha scoperto tutto. «Una mattina — ha raccontato al Carlino — avevo accompagnato mio figlio a scuola e mi ero trattenuto per un po’. Mi è stato offerto un caffè e, casualmente, mi sono accorto delle confezioni di prodotti del Banco Alimentare sugli scaffali. C’era veramente di tutto, dalla pasta ai biscotti per l’infanzia». 

A quel punto il genitore ha cercato di vederci chiaro. «Ho parlato con altri genitori della faccenda, ma solo due hanno voluto ascoltarmi». Allora si è messo da solo a caccia delle prove. «Per diverse notti — prosegue — ho frugato nei cassonetti davanti alla scuola, dove ho trovato conferme ai miei sospetti: nell’immondizia c’erano infatti diverse confezioni di prodotti del Banco Alimentare. Non solo. Ho trovato anche delle schede dove, giorno per giorno, veniva stilata la lista dei prodotti utilizzati con le indicazioni di tracciabilità: lotto di produzione, e provenienza. Voci che spesso erano coperte con prodotti del Banco Alimentare. A quel punto abbiamo deciso di fare la segnalazione ai carabinieri». 

Ma oltre alle indagini degli inquirenti si aggiungono ora anche le querele. Il genitore che ha scoperto il tutto, infatti, ha sporto querela nei confronti di una delle insegnati della scuola che a suo dire, lo avrebbe «minacciato». Il tutto sarebbe accaduto pochi giorni dopo il blitz dei Nas all’asilo. Secondo quanto raccontato dal denunciante ai carabinieri, l’insegnante lo avrebbe contattato ricordandogli di pagare la retta dell’asilo e dicendogli — stando a quanto denunciato — che se era stato veramente lui «a mandare i Nas» avrebbe dovuto «cercare un’altra scuola a settembre». I contorni del fatto sono al momento al vaglio dei carabinieri di Baura.