Nicola Bonetti, come Willy e Denis

Il commento

Ferrara, 29 giugno 2015 - Nicola Bonetti, 22 anni, studente di Medicina, in vacanza ai lidi, freddato da due colpi di pistola il 28 giugno 1980. Sono trascorsi 35 anni da quella tragedia che ancora aspetta di conoscere la verità. Il fascicolo dell’omicidio è chiuso nelle soffitte del tribunale dal 1990, dimenticato, impolverato. I cinque imputati vennero prosciolti e la Giustizia, da quel giorno, non mise più mano alla tragedia. I genitori, oggi deceduti, cercarono qualsiasi strada, chiesero aiuto con una lunga e accorata lettera anche all’allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. Una storia che ricorda tanto quella di Willy Branchi, assassinato nel 1988 sull’argine di Goro e che proprio ieri avrebbe compiuto 45 anni, o quella di Denis Bergamini, stessa fine fatta il 18 novembre 1989 a Roseto Capo Spulico. Casi, anche questi, archiviati troppo presto senza un finale ma riaperti grazie alla tenacia delle famiglie e dei loro legali. Arrivare a dare un nome all’assassino di Nicola, dopo così tanto tempo, trovare elementi per riaprire l’indagine non è facile. Lo sappiamo benissimo. Ma nemmeno tentare, sarebbe forse come ucciderlo una seconda volta.