Tragedia al poligono a Portomaggiore, ecco chi sono i tre dispersi

I vigili del fuoco al lavoro per la messa in sicurezza dell’edificio e il recupero dei corpi

Lo spegnimento dell’incendio nel poligono di Portomaggiore (foto Businesspress)

Lo spegnimento dell’incendio nel poligono di Portomaggiore (foto Businesspress)

Portomaggiore (Ferrara), 11 gennaio 2016 - I vigili del fuoco sono al lavoro per mettere in sicurezza il poligono di tiro, devastato ieri da un’esplosione e dal successivo incendio (FOTO).

Poi inizieranno le ricerche dei corpi dei tre dispersi: si tratta di Maurizio Neri, 66 anni, residente a Masi Torello; Lorenzo Chiccoli, 75 anni, residente a Masi San Giacomo, e Paolo Masieri, 47 anni e residente a Portomaggiore.

Al momento dell’incendio c’erano nove persone all’interno: due stavano facendo l’iscrizione, due erano impegnate nel poligono sotterraneo, tre stavano sparando nelle tre linee di tiro del piano superiore, oltre al direttore di tiro e la sua compagna, che sono dirigenti della società sportiva.

L’incendio si è innescato verso le 9.30 di ieri mattina, e in breve tempo si è propagato all’intero edificio, un capannone di 400 metri quadrati disposti su due piani. Al piano terra ci sono due linee di tiro in funzione da un paio d’anni, tre in quello superiore, inaugurate da poco tempo. Il poligono era in funzione da un paio d’anni ed era in regola con tutti i certificati.

Degli cinque feriti (tutti in modo lieve), due sono tra coloro che erano impegnati nel poligono e che si sono sottratti alle fiamme e uno è Daniele Zancogni, il dirigente dell’associazione sportiva che gestisce la struttura, gli altri due sono vigili del fuoco.

Zancogni, dirigente dell’associazione sportiva che gestisce la struttura e direttore di tiro al momento dell’incendio ha fatto in tempo a estrare vive e portare in salvo le due persone che stavano sparando nel poligono del piano terreno.

Ha provato a salire al piano superiore, ma ha trovato un muro di fuoco, calore e fumo insostenibili. Ha sbloccato le porte, che si possono aprire anche dall’esterno. Il direttore ha respirato molto fumo ed è stato trasportato in ambulanza a Cona, ha fatto in tempo anche a dare l’allarme e a chiamare i soccorsi.

Principale indiziati del disastro restano impianto e sistema di sicurezza del poligono. Secondo una prima ricostruzione l’aria all’interno sarebbe stata satura di gas a causa di un malfunzionamento del sistema di pompaggio forzato e l’esplosione sarebbe stata innescata da una scintilla provocata da un cortocircuito o da una delle pistole usate nelle esercitazioni del poligono.

Una delle ipotesi è che i tre dispersi non siano riusciti a scappare: potrebbero anche aver perso i sensi prima dell’arrivo dei soccorsi e di conseguenza sarebbero rimaste intrappolate.

Oggi le strade attorno al poligono rimarranno chiuse fino a che la messa in sicurezza non sarà completa e alcuni residenti saranno nuovamente invitati a lasciare le case per qualche ora se verrà ritenuto opportuno procedere con la demolizione della struttura.