Omicidio Bergamini, chiesta una nuova autopsia

Boccaleone, il caso si riapre a ‘Chi l’ha visto?’. L’avvocato Anselmo vuole un altro esame grazie a nuovi elementi

Papà Domenica bacia la foto del figlio calciatore

Papà Domenica bacia la foto del figlio calciatore

Ferrara, 21 agosto 2015 - Una nuova autopsia per determinare con certezza le causa della morte di Denis, il “calciatore suicidato”. È quanto ha riaffermato la famiglia Bergamini per voce del nuovo legale Fabio Anselmo nello speciale di quasi un’ora della trasmissione “Chi l’ha visto?”, su Rai 3, che ha fatto il punto sull’indagine e ha portato degli elementi di novità sulla morte misteriosa di Denis Donato Bergamini, morto nel 1989 a Roseto Capo Spulico, a 100 chilometri da Cosenza mentre era assieme all’ex fidanzata Isabella Internò. Denis era l’idolo del Cosenza calcio, che all’epoca militava in serie B; aveva appena rinnovato il contratto, raddoppiando l’ingaggio e non aveva alcun motivo per togliersi la vita. La tesi dell’ex fidanzata, invece, suffragata dal camionista che guidava il pesante mezzo carico di agrumi, era che il calciatore argentano si fosse “tuffato” sotto il camion, finendo stritolato sotto le ruote. Un racconto che le immagini scattate lo stesso giorno e l’autopsia fatta pochi anni fa, sull’onda di una campagna di stampa, avrebbero smentito. L’anatomopatologo avrebbe inoltre avanzato la tesi che il ragazzo fosse stato prima soffocato con un sacchetto di plastica e poi messo sotto le ruote del camion già cadavere per la messinscena. I riflettori sul caso si accesero quando Carlo Petrini, ex centravanti di Genoa e Milan, scrisse un libro coraggioso nel quale cercò di smontare la ricostruzione della Procura di Castrovillari e poi della coppia Internò-camionista, oltre che quella fornita da un brigadiere dei carabinieri (presente quel giorno sulla statale jonica per dei pattugliamenti dopo una rapina) che fermò l’auto dei due ragazzi per un controllo. Fu una deposizione importante, perché permise agli inquirenti di stabilire che alla sera del presunto suicidio il ragazzo di Boccaleone era ancora vivo, mentre secondo l’avvocato Anselmo era già morto, probabilmente assassinato. La nuova autopsia richiesta della famiglia, con le nuove conoscenze tecnologiche, permetterebbe di stabilire una volta per tutte come è morto il giovane. Chiaro che se la morte fosse dovuta a soffocamento, tutta la ricostruzione dell’ex fidanzata e del camionista verrebbe a cadere.

Un passo indietro per non perdere il filo. Carlo Petrini sostenne che Denis era diventato suo malgrado un corriere della droga: la mafia calabrese occultava nella sua appariscente Maserati, che il calciatore aveva acquistato da un tifoso del Cosenza con amicizie nel modo della malavita, per trasporti sicuri. Quanto è emerso dal paziente lavoro di scavo compiuto dell’avvocato Gallerani e poi dall’avvocato Anselmo, invece, andrebbe in un’altra direzione. La sorella Donata, che assieme al padre Domizio ha sempre rifiutato con sdegno l’ipotesi del suicidio, ha raccontato davanti alle telecamere che Isabella aspettava un figlio da Denis ed era al quinto mese di gravidanza. Il ragazzo era disponibile a riconoscere il bambino ma non a sposarla. Non potendo abortire in Italia per la gravidanza avanzata, l’aborto fu portato a termine a Londra, con l’impegno di non dire nulla alla famiglia di lei. Da quel giorno la coppia si separò; anzi Denis si trovò una nuova fidanzata, questa volta di Ferrara. Quando il fascicolo fu riaperto - ha rivelato la sorella - Fabio Padovano, anch’egli calciatore e compagno di camera di Denis, raccontò che il giovane argentano aveva saputo che la famiglia di Isabella da un mese era venuta a conoscenza dell’aborto. Proprio un mese prima della sua morte erano cominciate a filtrare delle minacce, e Denis, secondo numerose testimonianze, era angosciato. Quindi il movente potrebbe essere una vendetta per gelosia o un delitto d’onore secondo il rituale ancestrale del sud, anche non si esclude nulla. Tutte ipotesi che si spera sia la magistratura a portare alla luce, concedendo una nuova autopsia e riaprendo il caso alla luce dei nuovi elementi.