Omicidio di Renazzo, Calderoli: "Per gli assassini ergastolo e ‘41 bis’"

Raffica di reazioni dal mondo politico a poche ore dalla morte di Cloe Govoni, massacrata di botte per pochi euro. Fabbri (Lega): "Morte di Stato". Meloni (FdI): "Marciscano in galera"

I carabinieri in via Lunga

I carabinieri in via Lunga

Ferrara, 11 novembre 2015 - «Ergastolo e 41 bis». Sono solo alcune delle richieste piovute dal mondo politico a poche ore dalla notizia della morte di Cloe Govoni, 84 anni, la donna pestata a sangue insieme alla nuora durante una rapina nella loro abitazione di via Lunga a Renazzo. «Se la giustizia ha ancora un senso in questo Paese, questi due delinquenti vanno puniti severamente: serve l’ergastolo – ha tuonato Daniela Santanchè di Forza Italia – È inammissibile perdere la vita in casa propria».

Il capogruppo della Lega in Regione Alan Fabbri parla invece di «un giorno di dolore immenso. La morte di Cloe è morte di Stato - ha scandito - e pesa come un macigno sulla coscienza sporca della sinistra italiana, che ha votato indulti, ha sostenuto Caino e mai Abele, si è dimenticata delle vittime. E’ ora di far valere la certezza della pena».

Dallo stesso partito arrivano le dichiarazioni di Roberto Calderoli. «Non si può essere massacrati in casa propria per 300 euro, non è possibile accettare questa assurda – ha scritto sul suo profilo Facebook –. Buttiamo via la chiave della cella per sempre, queste persone non devono più uscire dal carcere ma non solo, vanno sottoposte al regime detentivo stabilito per i boss mafiosi: applichiamo il 41 bis anche per questi assassini così efferati».

Giorgia Meloni (FdI) sempre dai social auspica che «questi due assassini marciscano in galera». Al Governo e al Parlamento chiede di «non lasciare sola la famiglia Govoni e di approvare tempestivamente la proposta di legge di Fratelli d’Italia che modifica il codice penale in materia di legittima difesa».