MASTERCHEF Finetti è stato lanciato dalla trasmissione
Ferrara, 24 aprile 2015 - Qual è il migliore ristorante di Ferrara e provincia? Qual è quello che interpreta al meglio la tradizione gastronomica di questa terra così ricca di prodotti Dop e Igp? Proprio i ristoranti sono i protagonisti dell’iniziativa che lanciamo oggi - denominata ‘Il piatto d’oro’ -, che strizza l’occhio a Expo ma, soprattutto, va a toccare una corda che nella nostra realtà produce sempre un suono angelico: il cibo.
Le istruzioni del gioco che vi proponiamo sono qui sotto. Accanto al voto di voi lettori - che decreterà il miglior ristorante in assoluto ritagliando e spedendo i coupon - una giuria tecnica composta da accademici della cucina, sommelier, giornalisti e dallo chef Simone Finetti (i nomi li renderemo noti nei prossimi giorni) attribuirà il «premio della critica» scegliendo tra i tre più votati. Buona lettura e buon voto!
«Nel mio ristorante preferito ti senti a tuo agio come a casa, sei accolto in sala come un signore ed hai la certezza che in cucina c’è uno chef che ha (bip... bip..), beh, diciamo tanta professionalità!».
Simone Finetti, talento di Masterchef, tratteggia con schiettezza l’identikit del suo ristorante preferito. «Posso già dire qual è? Ho un paio di idee», chiede.
No, non puoi. Non siamo a ‘Striscia la Notizia’, il concorso parte oggi, come si fa a indicare un possibile vincitore! «Ma non faccio nomi. Dico cosa mi aspetto: che emerga quanto di buono, anche a Ferrara, la cucina sa e deve esprimere in termini di entusiasmo e innovazione. Non siamo più nell’era dell’improvvisazione, quando con due idee aprivi un locale, fidandoti nel fatto che tanto i ragazzi mangiano i wurstel e le patatine, o gli adulti vengono trascinati da mode improbabili. Adesso al ristorante non si va solo per mangiare, ma anche per capire cosa si mangia. E’ un viaggio, un’esperienza, un’occasione culturale».
Santo cielo, non starai già parlando come un mini Cracco? «No, tranquillo. Al ristorante ti devi anche divertire. Ma in nome dello stare in ‘baracca’, guai a chi ti spaccia per crudità di pesce un piatto di sushimi in busta, o usa improbabili funghi porcini fuori stagione».
Che consiglio dai a chi, armato di... coupon, da oggi si trasforma in giudice da Masterchef? «Di premiare chi sa stupire e innovare ma senza tradire la tradizione e il territorio. Chi è capace di stare in cucina da mattina presto a sera tardi perché in questo mestiere l’ingrediente principale è la fatica e l’applicazione. In cucina non c’è niente di semplice, neppure un uovo sodo».
Qualcosa di cui diffidare? «I menu con 30-40 piatti sulla carta, vuol dire che ci sarà ben poco di fatto davvero con cura. Nel mio ristorante preferito, ci sono 4-5 proposte al massimo, dagli antipasti dolci. E poi, ogni tre mesi, il 70% dei piatti deve cambiare, a seconda della stagionalità e della creatività».
Ed al momento del conto? «L’alta cucina ed i prodotti di qualità costano cari, ma non è detto che per mangiar bene si debbano mettere nei piatti prodotti da 100 euro l’etto. Non è obbligatorio, insomma, ritrovarsi ‘pelati’ per dire poi di essere stati in un grande locale: mia nonna, ad esempio, fa un sugo di pomodoro che Bruno Barbieri qualche volta se lo sogna, perché è brava ad usare quelli giusti e di stagione».
E la location, quanto conta? «Oggi, moltissimo. Perchè se devi sentirti a tuo agio, come in casa tua, anche questo impatto è importante».
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ECCO COME PARTECIPARE. IL COUPON che trovate ogni giorno sul giornale cartaceo vi dà la possibilità di aiutare il vostro ristoratore preferito. Segnalate il suo nome, inviateci il tagliando e, in questo modo, lo iscriverete alla gara che, il prossimo autunno, si concluderà con la proclamazione del vincitore, che si aggiudicherà il piatto d’oro. Le istruzioni sono disponibili sul coupon. Attenzione: niente fotocopie e niente fax, solo tagliandi originali. Potete consegnarli a mano oppure spedirli all’indirizzo riportato.