"Italiana di m..., perché fotografi?". Malmenata da quattro nigeriani

Aggressione in pieno giorno in piazzetta Toti. Il racconto choc: "Picchiata per alcuni scatti al parchetto dello spaccio"

I carabinieri in piazzetta Toti

I carabinieri in piazzetta Toti

Ferrara, 7 maggio 2016 - «Italiana di m... perché fotografi il parco? Tr...». Un’aggressione verbale che è stata l’antipasto di quella fisica. Il tutto per qualche scatto rubato con il telefonino in un parchetto del Gad. Vittima della violenza, avvenuta in pieno giorno, è Silvia B., ferrarese di 42 anni, esponente del comitato Zona Stadio.

Teatro dell’episodio, piazzetta Toti, uno dei centri nevralgici dello spaccio in zona stazione. Il tutto si consuma in pochi istanti, intorno alle 10.30. La donna esce di casa per andare dal dentista. Mentre raggiunge la sua macchina parcheggiata poco lontano, vede alcuni stranieri (tutti verosimilmente nigeriani) che bighellonano sulle giostrine del parchetto. Una scena ben nota a chi da quelle parti ci vive o ci lavora. Notando alcuni movimenti sospetti, decide di fare alcune foto da consegnare, come spiega poco più tardi la stessa malcapitata, «alle autorità competenti».

Tira fuori lo smartphone e scatta. Due, tre, quattro foto. Ad un tratto però il suo gesto viene notato dai nigeriani. Tre di loro le si avvicinano rapidamente e iniziano a prenderla a male parole. Pochi istanti e li raggiunge anche una ragazza, fino a poco prima seduta su un’altalena.

È proprio l’ultima arrivata a passare alle vie di fatto. «Mi ha afferrata per il braccio ed ha iniziato a strattonarmi – racconta Silvia pochi minuti dopo l’aggressione, ancora visibilmente scossa –. Allora gli ho detto che avrei chiamato la polizia».

È la scintilla che fa esplodere definitivamente la rabbia dei nigeriani. Uno dei tre, strappa il cellulare dalle mani della 42enne e lo scaglia a terra. «Ero terrorizzata –. Avrebbe potuto succedermi di tutto». A sbloccare la situazione intervengono due impiegati della Cisl. Dalle finestre dell’ufficio notano la donna in difficoltà ed escono. I nigeriani, alla vista dei nuovi arrivati, si spaventano e scappano verso via Nazario Sauro. «Si sono infilati in un negozio etnico e hanno fatto perdere le proprie tracce» aggiunge Silvia.

Pietrificata dallo spavento, trova rifugio in una tabaccheria di via Piave in attesa delle forze dell’ordine. Sul posto arrivano i carabinieri, che ascoltano il racconto della malcapitata e acquisiscono le foto scattate ai soggetti che si trovavano nel parchetto.

Passato lo spavento di quei terribili istanti, per la 42enne è il momento della rabbia. «Sono stata aggredita sotto casa alle 10.30 del mattino – sbotta –. Ma vi rendete conto? Una volta questa zona era un giardino. Peccato che nel parco di piazzetta Toti i bambini non ci giochino più da un pezzo. Ora è soltanto una base per spacciatori. Restano lì tutto il giorno. Mangiano, bevono, fanno i loro bisogni sul prato. E se gli si dice qualcosa si viene e insultati o, come mi è capitato qualche sera fa, presi a sassate. Ormai qui non si vive più».