Trovato morto Pier Luigi Tartari: "Una barbarie inaudita"

Il cadavere del pensionato scomparso in un casolare, fermato un secondo componente della banda mentre stava scappando. La confessione VIDEO Nel casolare - Uno dei banditi FOTO Il casolare - Le ricerche

Caso Tartari, i volti della banda (foto Businesspress)

Caso Tartari, i volti della banda (foto Businesspress)

Ferrara, 26 settembre 2015 - Legato mani e piedi. La testa verso il basso. Gli occhi chiusi. Un corpo senza vita nascosto in un luogo dove solo conoscendolo ci si può arrivare. Era in un casolare immerso in un boschetto (foto) di via Pelosa, tra il carcere e l'autostrada, il cadavere di Pier Luigi Tartari, il 73enne di Aguscello rapinato e sequestrato il 9 settembre mentre stava rientrando in casa. Una barbarie contro l'ex elettricista, abbandonato in quel luogo ameno probabilmente ancora in vita.

 

La Squadra mobile è arrivata a lui dopo il fermo nella notte di un ungherese di 19 anni, Patrick Ruszo. A lui, che avrebbe rapinato e ucciso con l'altro giovane già arrestato, Costantin Fiti (per lui fu contestata la rapina, ora anche l'omicidio) e altri ricercati tra cui il capo del gruppo, un croato 50enne, gli inquirenti sono arrivati per un controllo della Polfer a Padova e, da quanto si apprende, stava scappando. Nella notte il trasferimento a Ferrara e la confessione: interrogato, è stato lui a condurre gli inquirenti in via Pelosa, in quella casa diroccata dove, tanti anni fa, una banda di moldavi nascondeva le moto rubate. Tartari, secondo quanto si apprende, sarebbe stato portato lì dopo essere stato rapinato e picchiato per avere i codici 'pin' di carta di credito e bancomat.

 

''Una barbarie inaudita - il commento amarissimo di un inquirente -, mai visto nulla di così atroce''. Perché uccidere in quel modo un pensionato? L'inchiesta va avanti. E' caccia ad una terza persona, un romeno di 51 anni che sarebbe il 'capo' della banda. Intanto l'ungherese, nel corso dell'interrogatorio di questa notte, avrebbe fatto il nome anche di Costantin Fiti come uno dei responsabili dello scempio. Fiti che fino a ieri si era sempre professato innocente ed estraneo ai fatti.

 

Un commento dopo le notizie dell'ultim'ora è arrivato dal sindaco Tiziano Tagliani: "Ho immediatamente espresso al questore la  soddisfazione mia e quella  di tutta la città per un lavoro investigativo di grande intelligenza e  grande sforzo: non ci sono stati tentativi inesplorati e l'attività è stata svolta a 360 gradi fin dal primo giorno . Ciò che é accaduto è per noi tutti una situazione di profonda tristezza  e dolore. Ai familiari va il mio pensiero e spero che il ritrovamento di Pier Luigi possa restituire almeno un po' di serenità. Una serenità che é dovuta anche alla comunità di Aguscello e ai ferraresi tutti fortemente scossi da un reato efferato e da una condotta di elevato spessore criminale. Grazie ancora  al questore, alla polizia di Stato e ai tanti volontari che hanno partecipato alla ricerca senza risparmiarsi nessuna energia".