Il terremoto del 1570? Costrinse il Po a cambiare il suo corso

La ricerca dell’Istituto di Oceanografia e Geofisica: «Così la tremenda scossa mutò il territorio»

Uno splendido tramonto sul Grande fiume

Uno splendido tramonto sul Grande fiume

Ferrara, 3 agosto 2015 - Il corso Po è cambiato dopo il tremendo terremoto che colpì Ferrara nel 1570. Ad affermarlo è una ricerca dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste (Ogs), pubblicato sul «Journal of Geophysical Research» dell’Unione Geofisica Americana. Il terremoto, spiegano i ricercatori, colpì gravemente una zona pochi chilometri a est di quelle danneggiate il 20 maggio 2012, quando una forte scossa ha fatto tremare l’Emilia, con epicentro a Finale Emilia. I sismologi Livio Sirovich e Franco Pettenati spiegano che non è stata la stessa faglia a causare i due eventi distruttivi. Il terremoto del 1570 fu infatti dovuto a una faglia a circa 14 chilometri a Nord-NordEst della città, corrispondente al fronte più esterno della Catena appenninica che, da milioni di anni, alzandosi causa il sollevamento della fascia meridionale della Val Padana. Ciò, negli ultimi 2.800 anni, avrebbe costretto il Po a spostarsi di circa 20 chilometri verso nord, tra Guastalla e Ficarolo, fra Emilia, Lombardia e Veneto. «Fortunatamente, – spiegano i ricercatori dell’Ogs – la scossa del 20 maggio non ha trasmesso sforzi significativi verso la faglia che si era attivata nel 1570, e che non è detto sia in fase di ricarica».