Ferrara, 7 agosto 2010 - I primi manifesti verranno diffusi in questi giorni in cinque province e per la prima volta non recheranno nessun simbolo di partito. La «Festa del Tricolore» di Mirabello torna per la 28° edizione con il marchio «Futuro e Libertà», ovvero una netta scelta di campo a favore di Gianfranco Fini. A presentarla, lanciando stoccate anche all’attuale coordinatore provinciale del Pdl Alberto Balboni, Vittorio Lodi ed Enrico Brandani, coadiuvati dal deputato di Rovigo Luca Bellotti e dal consigliere finiano Simone Lodi.

«La festa si farà anche quest’anno — spiega Vittorio Lodi —, durerà dal 31 agosto al 5 settembre e ospiterà ancora una volta Gianfranco Fini alla chiusura. Tutto questo nonostante Alberto Balboni abbia cercato di mettermi in minoranza, convocando una riunione a mia insaputa a Mirabello. Ma i volontari, l’anima di questa festa, sono con me».

Una querelle che è arrivata fino a Roma, quella tra Pdl e finiani sull’organizzazione della kermesse di Mirabello. «Io e Bellotti — continua Vittorio Lodi — abbiamo incontrato Balboni a Roma in via dell’Umiltà. Sembrava tutto fatto, poi Balboni ha mandato tutto all’aria. Ma nonostante i diktat dell’esecutivo provinciale, noi andremo avanti comunque». Lo conferma Enrico Brandani, capogruppo del Pdl.


«Ringrazio gli onorevoli Bellotti e Raisi, che ci hanno permesso di superare momenti molto duri, con il tentativo dichiarato di far fallire la festa. Il nostro intento è quello di rilanciare confronto e dialogo all’interno del Pdl, dove ci sono tante sensibilità, e dispiace che su Mirabello si siano deteriorati rapporti trentennali. Abbiamo dovuto sopportare anche delle angherie, perchè ci risulta che sponsor della festa siano stati invitati a non aiutarci, ed anche rappresentanti locali del partito siano stati invitati a non presenziare a Mirabello».


Sul suo futuro di capogruppo in consiglio comunale, Brandani la pensa così: «La notizia non è chi farà il capogruppo, ma se il gruppo del Pdl rischia di scendere da nove a sei consiglieri...».