Ferrara, 7 maggio 2013 - «DEVO USCIRE un momento a Ferrara Sud». Fine anni ’80, in piena campagna elettorale Giulio Andreotti — capolista della Dc in Emilia Romagna — impone una deviazione alla scorta. Destinazione un asilo parrocchiale, dove i bambini erano schierati con le bandierine colorate; una sosta breve, un colloquio riservato con la ‘superiora’ e una busta consegnata con discrezione. «C’era un biglietto di cordialità», sorrise Andreotti risalendo in macchina. In quell’occasione, al suo fianco, non c’era Nino Cristofori; un’eccezione, perchè dagli anni ’70 in poi il parlamentare ferrarese — ottantatreenne e da tempo sofferente — è stato oltre che ministro e sottosegretario a più riprese, il ‘dioscuro’ ed il plenipotenziario di Andreotti non solo a Ferrara. «Si fidava di lui, si affidava a lui per tante questioni rilevanti nel Nord Italia», ricorda l’ex presidente della Provincia Paolo Siconolfi. Che nel gioco delle ‘correnti’ della Dc di Andreotti era, in realtà, un avversario tenace, ma che nel 1989, in qualità di segretario regionale del partito, si ritrovò a vivere l’esperienza di un’intera campagna elettorale accanto al ‘Divo Giulio’.

«Conobbi un Andreotti molto diverso da quello di cui si parlava — ricorda Siconolfi —, sicuramente potente e per qualcuno addirittura implacabile, ma attento alle persone che incontrava e ai loro problemi». Accadde così a Cento, con alcuni operai licenziati da una cooperativa: «L’impresa era saltata, anche con la migliore buona volontà c’era poco da fare, Andreotti li rincuorò dicendo che avrebbe mandato loro un pensiero personale: pochi giorni dopo — racconta Siconolfi — fece recapitare un assegno da 5 milioni di lire». Attraverso Cristofori e la Dc, Giulio Andreotti conosceva bene Ferrara; molti ricordano le sue visite, non solo e non sempre per iniziative istituzionali o politiche. Negli anni ’80 partecipò ad esempio ad una convention lionistica al Centro Ortofrutticolo di via Bologna, nel marzo del ’91 effettuò una visita privata all’arcivescovo monsignor Luigi Maverna (in quell’occasione fu invitato in Curia anche l’allora sindaco Roberto Soffritti), il 16 febbraio ’92 venne per inaugurare la mostra ‘Claude Monet e i suoi amici’, primo evento in assoluto di Ferrara Arte a Palazzo dei Diamanti, e per presenziare al convegno internazionale sulla chimica con i big del settore. La sua ultima visita risale al 3 dicembre 2003, quando tornò al Teatro Comunale ospite della Fondazione Zanotti per l’apertura della ‘Scuola di Politica’. In quell’occasione, oltre a un incontro molto cordiale con l’allora arcivescovo Carlo Caffarra, Andreotti si trattenne a lungo con l’amico Cristofori. Con cui i rapporti, complice l’età ed il distacco dalla scena pubblica, si sono diradati senza mai interrompersi. L’ultima telefonata risale a due o tre anni fa; sempre di buon’ora, perchè una caratteristica che univa i due politici dell’ex Dc era l’abitudine di iniziare a lavorare all’alba.

Stefano Lolli