Nessun abbraccio tra Marco Fabbri e Pizzarotti. "I 5 Stelle? Capetti e guerra fra bande"

Il sindaco di Comacchio, ex grillino. "A Ferrara opposizione senza spessore"

Il sindaco di Comacchio Marco Fabbri

Il sindaco di Comacchio Marco Fabbri

Ferrara, 6 ottobre 2016 - Nessun abbraccio politico tra il sindaco di Comacchio Marco Fabbri e quello di Parma Federico Pizzarotti uscito di recente dal Movimento 5Stelle piuttosto, sostiene il primo cittadino di Comacchio, un incontro tra colleghi.

Sindaco Fabbri, pensate di costruire un nuovo percorso politico di largo respiro dopo l’esperienza 5Stelle?

«Con Pizzarotti ci vediamo ogni anno alla Sagra, non so se verrà il prossimo fine settimana o nell’ultimo weekend. Non abbiamo in serbo progetti politici comuni, personalmente sto bene a Comacchio, mi piace amministrare la città contando sulla vicinanza dei cittadini, non ho velleità parlamentari e se deciderò di candidarmi lo farò da solo».

Da ex grillino cosa pensa della vicenda Pizzarotti?

«E’ stata gestita in modo poco serio, ma non ci meravigliamo più di nulla. Le contraddizioni nel Movimento sono tante, io sono stato espulso perché concorrevo alla Provincia e ho scelto di far parte di una coalizione, ma per il sindaco di Torino, Chiara Appendino, che ha fatto la stessa cosa non c’è stato veto. Mancano uno statuto, regole precise, organismi riconosciuti che giudichino le infrazioni, ogni volta si agisce con modalità diverse, è tutto lasciato in mano a direttori e ‘capetti’ non legittimati. E’ diventato un partito come gli altri al suo interno scorazzano bande di ogni genere che si fanno la guerra».

Anche in Emilia-Romagna, che è stata la culla dei 5Stelle?

«Eccome, Massimiliano Bugani ha devastato il Movimento regionale, in passato era il più vivace se non l’antesignano di un pensiero politico di rottura e cambiamento, oggi è quasi a zero, sprofondato nel caos. Si è inserito nel sistema che fa i soldi con i blog, a Rimini e Ravenna ha regalato le amministrative comunali al Pd».

Come vede l’azione politica dei 5Stelle di Ferrara e provincia?

«Non li vedo proprio, di loro raramente si legge, le poche notizie raccontano un’opposizione senza spessore con trovate ferraresi come quella del National Geographic, una figuraccia. Ci hanno pugnalato alle spalle, quando ci incontrammo cinque anni orsono con le componenti 5Stelle provinciali, per spiegare le necessità di Comacchio, è iniziata la manovra d’espulsione. Non serbo rancore, neppure verso i 5Stelle di Codigoro, non li vedo finiti, ma opposizione assente».

Alle sue spalle non c’è più il Movimento, il suo lavoro di sindaco è isolato?

«A livello locale si può agire da soli, ci si mette la faccia e ci si impegna in un contesto in cui i partiti tradizionali sono rappresentativi di un vuoto. Essere dentro le istituzioni comporta mettere le mani nelle cose, soltanto i cretini non cambiano idea, quando si fanno errori bisogna saperli ammettere, i sindaci sono in prima linea, amministrano, non sono come i parlamentari del Moviemento che danno dei ladri a tutti. Prenderanno voti, ma il tempo delle frasi a effetto è tramontato».

L’opposizione comacchiese l’accusa di aver tradito la filosofia 5Stelle e il principio della trasparenza a cui si ispira. Cosa risponde?

«Il nostro programma è stato rispettato dalla questione rifiuti fino a quella delle politiche energetiche e da quando governiamo non è stata costruita una sola seconda casa. Manteniamo la speranza di cambiare qualcosa e la volontà di un confrontarci con le persone. Certo non so cosa voterò alle politiche, sono abbastanza disgustato, il Movimento si è dimostrato uguale se non peggiore degli altri partiti».