Portomaggiore (Ferrara), 12 gennaio 2016 - Le ipotesi sulle cause dell’inferno del poligono di Portomaggiore sono ancora tutte in campo. Anche se, a 24 ore dall’incendio che ha devastato un capannone seppellendo tre persone (FOTO) e ferendone altre cinque, alcune iniziano a farsi più concrete di altre.
Fra quelle che si rincorrono maggiormente tra gli inquirenti c’è quella dei residui di polvere da sparo, che potrebbero aver fatto da innesco per il gigantesco rogo. Le attenzioni degli investigatori potrebbero quindi sin da subito concentrarsi sugli impianti di aerazione e sulla ‘prevenzione’ della presenza di polvere nera sul pavimento o sulle pareti. Una scintilla, magari provocata dall’esplosione di un colpo, potrebbe infatti aver provocato la fiammata che in pochi minuti ha ridotto a una trappola di fuoco l’intero edificio.
Perde consistenza invece l’ipotesi della saturazione di gas dal momento che, stando alle prime e parziali ricostruzioni, non ci sarebbe stata una esplosione. Il boato udito da alcuni testimoni sarebbe infatti presumibilmente legato ad una violenta vampata, simile appunto a quella della polvere pirica che prende fuoco.