Profughi, dieci migranti ospitati nel Ferrarese. "Ne arriveranno altri"

Sul territorio sono già 661 e il meteo favorisce gli sbarchi

ARRIVI Sul territorio sono attesi altri profughi a breve

ARRIVI Sul territorio sono attesi altri profughi a breve

Ferrara, 19 luglio 2016 – La macchina dell’ospitalità non spegne mai i motori. Soprattutto d’estate, quando le condizioni meteo favorevoli agevolano gli sbarchi di migranti sulle nostre coste. Ad ogni barcone che tocca terra, le province sono chiamate a un ulteriore sforzo di accoglienza. La settimana scorsa (mercoledì 13, per l’esattezza) sono arrivati nel Ferrarese altri dieci profughi. I nuovi arrivati sono stati distribuiti nelle strutture di accoglienza di città e provincia, anche se le esatte destinazioni sono top secret.

L’arrivo dei nuovi migranti porta a 661 il numero di persone complessivamente ospitate sul nostro territorio. «La suddivisione dei profughi – fanno sapere dalla prefettura – viene calcolata in proporzione alla popolazione del territorio». In sostanza, ogni provincia deve ospitare una determinata percentuale degli stranieri affidati alla Regione di appartenenza. Questa quota, per quanto riguarda Ferrara, è fissata a circa il 7%. «Finora – precisano fonti di palazzo Giulio d’Este – questa soglia è stata rispettata». Nonostante il territorio stia riuscendo a far fronte all’emergenza, la pressione dell’ondata migratoria è forte. E non sembra destinata a calare. Anzi.

Le ripartizioni di migranti legate agli sbarchi sono ormai quasi a cadenza settimanale. E i ritmi degli arrivi continueranno ad essere serrati, anche alla luce delle buone condizioni climatiche che favoriscono la traversata del Mediterraneo. La Regione poi, avrebbe ancora una quota da ‘smaltire’. è quindi molto probabile che ci siano nuove assegnazioni, anche a Ferrara. A ieri mattina non c’erano notizie allarmanti. Ma la situazione, come spiegano dalla prefettura, può cambiare radicalmente nel giro di poche ore. Dei 661 profughi ospitati nel Ferrarese, la maggior parte (617) arrivano dalle strutture di accoglienza post soccorso in mare. Gli altri sono quelli che si presentano spontaneamente per la richiesta di asilo. La nazionalità più rappresentata è quella nigeriana con 209 persone accolte. Seguono pachistani (79), Maliani (57), Afghani (51) e ivoriani (50).

L’arrivo di nuovi profughi si inserisce nel dibattito sull’accoglienza che inevitabilmente fa il paio con l’incubo terrorismo. Della questione accoglienza e integrazione aveva parlato l’arcivescovo Luigi Negri in un’intervista a Qn («L’ospitalità fatta in questo modo non crea vicinanza») e ancora prima il presidente dell’Associazione Residenti Gad, Giuliano Zanotti («Ho paura dell’ondata migratoria che ci aspetta. Potrebbe implementare la situazione di criminalità del quartiere»). Sicuramente un nodo destinato a complicare la già non semplice partita dell’integrazione.